USA: ERRORI DELL’FBI IN ALMENO 27 CASI CAPITALI
17 luglio 2013: l’FBI rivede gli standard scientifici dei suoi laboratori e rivela che almeno 27 casi conclusi negli anni scorsi con condanne a morte oggi non sarebbero considerati “scientificamente corretti”.
Lo scorso 7 maggio la Corte Suprema del Mississippi aveva sospeso l’esecuzione di Willie Jerome Manning, che era prevista in serata. Manning era stato condannato a morte nel 1994 con l’accusa di aver ucciso nel 1992 due studenti universitari, Tiffany Miller e John Steckler.
Pochi giorni prima il FBI aveva reso noto che i suoi esperti che avevano testimoniato al processo avevano tratto delle conclusioni non scientificamente valide. Avrebbero “sovrastimato” i risultati della perizia balistica, e l’identificazione di un capello. Sostanzialmente, veniva spiegato, i protocolli scientifici odierni sono molto più precisi, mentre quelli legalmente in vigore negli anni passati, soprattutto per quanto riguardava l’analisi dei capelli, rivisti con le migliorate capacità di analisi odierne, non erano, da un punto di vista statistico, sufficientemente stringenti.
L’FBI oggi ha reso noto che oltre al caso di Manning, almeno altri 26 casi destano preoccupazione, e sono già iniziate le verifiche scientifiche relative. Pare che siano almeno 21.000 i casi federali da rivedere, ma la precedenza è stata data ai 27 casi capitali, per evitare che si possa giungere a giustiziare un innocente.
L’FBI sta lavorando di concerto con il Ministero della Giustizia, l’Innocence Project (una importante onlus statunitense) e la National Association of Criminal Defense Lawyers, l’associazione degli avvocati difensori. Il Ministero della Giustizia supervisionerà anche l’eventuale scadenza di termini per quei condannati a morte che hanno ancora ricorsi pendenti sul tema delle prove scientifiche.
Peter Neufeld, co-fondatore dell’Innocence Project, considera questo passo molto importante, in quanto, a cascata, può espandersi ai laboratori della polizia scientifica dei singoli stati, laboratori che spesso hanno adottato gli standard e le tecnologie del FBI.
Sembra che alcuni stati, tra questi sicuramente il Texas, stiano già riesaminando alcuni casi, soprattutto quelli incentrati sull’analisi di capelli. (Fonti: Washington Post, 17/07/2013)
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