ESPERTI ONU CHIEDONO ALL’EGITTO DI FERMARE LE ESECUZIONI
22 giugno 2017: Un gruppo di esperti Onu di diritti umani ha chiesto all'Egitto di fermare le esecuzioni in programma di sei uomini condannati a morte sulla base di confessioni forzate. I sei uomini, che sono stati condannati nel 2015 con accuse di terrorismo legate all'uccisione di un agente di polizia un anno prima, hanno visto le loro condanne a morte confermate dalla più alta corte penale dell'Egitto il 7 giugno. Gli uomini - Basem Mohsen Elkhorieby, Khaled Askar, Mahmoud Mamhouh Wahba, Ibrahim Yahia Azab, Abd Elrahman Attia e Ahmed al-Waleed al-Shal - hanno riferito di essere stati torturati e costretti a confessare, ha dichiarato l'ufficio diritti delle Nazioni Unite. Tre degli uomini sono stati costretti a confessare alla televisione nazionale, ha aggiunto. "Procedere con le esecuzioni dei sei uomini sulla base di questi processi iniqui violerebbe la legge internazionale sui diritti umani e costituirebbe un caso di esecuzioni arbitrarie", hanno detto gli esperti. "È estremamente preoccupante che nonostante tutti e sei gli uomini abbiano ritrattato le loro confessioni forzate in tribunale e abbiano sostenuto che erano state ottenute sotto tortura, queste vengano ancora utilizzate come base per le loro condanne". Gli esperti hanno anche sottolineato che le prove utilizzate contro gli uomini, incluse le testimonianze dei membri delle forze di sicurezza statali, mostrano "gravi incongruenze". Alcune testimonianze ad esempio non corrispondono alla ripresa video della presunta scena del crimine, hanno detto. Gli esperti hanno sottolineato che la pena capitale è consentita nel diritto internazionale solo se esiste "il pieno rispetto delle severe garanzie di processo". "Il governo deve fermare queste esecuzioni e assicurare un nuovo processo conforme al diritto e agli standard internazionali", hanno insistito. (Fonti: Afp, 22/06/2017)
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