AMNESTY INTERNATIONAL: RAPPORTO SULLA PENA DI MORTE NEL MONDO NEL 2014
31 marzo 2015: il nuovo rapporto annuale sulla pena di morte nel mondo di Amnesty International ha registrato un minor numero di esecuzioni a livello mondiale nel 2014, rispetto al 2013 - anno in cui l'organizzazione ha registrato un picco di esecuzioni.
Nel 2014, esecuzioni si sono registrate in 22 Paesi, lo stesso numero di Paesi del 2013. Nonostante questo numero sia rimasto costante, alcuni Paesi hanno ripreso le esecuzioni mentre altri - che avevano effettuato esecuzioni nel 2013 - non ne hanno effettuate nel 2014.
In Medio Oriente e Nord Africa, la ripresa delle esecuzioni in Egitto, Giordania ed Emirati Arabi Uniti hanno portato nel 2014 ad un aumento del numero di Paesi che nella regione praticano esecuzioni.
In Europa e in Asia centrale, la Bielorussia ha ripreso le esecuzioni dopo essersi fermata per due anni. La Bielorussia rimane l'unico Paese della regione ad applicare la pena di morte.
Sebbene gli Stati Uniti siano l'unico Paese del continente americano ad imporre condanne a morte ed effettuare esecuzioni, sia le condanne capitali che le esecuzioni sono diminuite nel 2014.
Sette stati Usa hanno praticato esecuzioni, due in meno rispetto all'anno precedente. Lo stato di Washington ha imposto una moratoria ufficiale sulle esecuzioni nel febbraio 2014.
Il numero complessivo di esecuzioni registrate nella regione dell’Asia-Pacifico è leggermente diminuito, nonostante le riprese in Pakistan e Singapore.
Nell'Africa sub-sahariana, esecuzioni sono state registrate in tre Paesi, due in meno rispetto al 2013. (Fonti: AI, 01/04/2015)
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