GEORGIA (USA): PROTOCOLLO DI ESECUZIONE DICHIARATO INCOSTITUZIONALE
18 luglio 2013: la giudice Gail Tusan ha dichiarato incostituzionale il protocollo di esecuzione della Georgia, ed ha confermato la sospensione dell’esecuzione di Warren Hill, che lei stessa aveva disposto “provvisoriamente” tre giorni fa.
Come è noto, il 1° luglio è entrata in vigore in Georgia una legge, la Lethal Injection Secrecy Law, che consente all’amministrazione penitenziaria di mantenere segreti alcuni dettegli del protocollo dell’iniezione letale, comprese le modalità seguite per reperire il farmaco letale, che per il protocollo della Georgia è il Pentobarbital.
Ma la multinazionale produttrice del Pentobarbital, la Lundbeck, nel giugno 2011 iniziò a porre delle restrizione alla vendita del farmaco, chiedendo ai propri mediatori commerciali e grossisti di garantire che non giungesse alle amministrazioni penitenziarie statunitensi che intendessero usarlo per compiere esecuzioni. Da allora le esecuzioni sono avvenute usando le dosi di farmaco che le amministrazioni avevano di scorta. Scaduti I lotti del farmaco, le amministrazioni non stanno più riuscendo a trovare nuove dosi del farmaco.
Nelle scorse settimane era trapelata la notizia che la Georgia avesse acquistato dosi di Pentobarbital da un laboratorio di farmacia privato non meglio identificato, probabilmente in grado di produrre piccole dosi di Pentobarbital con una procedura artigianale. Ancora oggi l’amministrazione penitenziaria della Giorgia ha confermato di essere riuscita ad acquistare il farmaco, senza precisare dove. Si ritiene che il Pentobarbital provenga probabilmente da un laboratorio non nel territorio della Georgia.
La giudice Tusan ha tenuto una udienza pubblica, ed ha acquisito il parere di un esperto di farmacologia, il Dr. Larry Sasich, il quale ha espresso riserve molto forti sulla qualità dei farmaci prodotti dai laboratori artigianali, che non incontrerebbero quasi mai gli standard federali. La giudice Tusan, partendo dall’affidavit firmato dal Dr. Sasich, ha stabilito che il detenuto Hill può legittimamente sostenere che il rifiuto dello stato di fornire dati esaurienti su come l’esecuzione verrebbe condotta lede i suoi diritti costituzionali. Contestualmente la giudice Tusan ha consentito all’amministrazione penitenziaria di presentare immediato ricorso contro la sua decisione odierna. In linea teorica il ricorso potrebbe essere discusso dalla Corte d’Appello nelle prossime ore, e l’esecuzione avvenire ugualmente entro domani. In realtà la decisione della giudice Tusan sembra ben motivata, e potrebbe rivelarsi l’inizio di una lunga sospensione delle esecuzioni in Georgia, ed avere riflessi anche in altri stati che recentemente hanno introdotto leggi sulla secretazione del protocollo di iniezione letale, come Arkansas, Florida, Oklahoma, South Dakota e Tennessee. (Fonti: The Guardian, Atlanta Journal-Constitution, CBS News, 18/07/2013)
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