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Una decapitazione in Arabia Saudita |
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ARABIA SAUDITA. ESECUZIONE SOSPESA PER DONNA SRI LANKA
22 luglio 2007: gli avvocati di una ragazza cingalese condannata a morte in Arabia Saudita sono riusciti ad ottenere la sospensione dell’esecuzione. La condannata è una domestica di 19 anni, Rizana Nafeek, riconosciuta colpevole dell’omicidio di un bambino.
Le spese per la presentazione dell’appello sono state sostenute dal Comitato Asiatico per i Diritti Umani, con base a Hong Kong, che ha incaricato degli avvocati sauditi.
Il tentativo è quello di incontrare i genitori del bambino ucciso, per ottenere il perdono, tuttavia finora la famiglia della vittima si sarebbe rifiutata.
Le spese legali per la presentazione dell’appello ammontavano 250.000 rials (circa 66.000 dollari), tuttavia l’ambasciata dello Sri Lanka alla fine è riuscita ad ottenere una riduzione di 28.000 dollari. Sebbene ora l’appello vada avanti, gli avvocati della ragazza stanno ancora aspettando la documentazione dalle autorità saudite, compresa copia del verdetto di condanna capitale. In base al Comitato Asiatico per i Diritti Umani, in occasione del processo Nafeek non ha goduto di una difesa legale indipendente. La vicenda ben rappresenta le difficoltà che incontrano i lavoratori stranieri condannati a morte in Arabia Saudita, spesso neanche informati del loro diritto a una difesa legale. (Fonti: Inter Press Service, 23/07/2007)
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