INDIA. SETTIMA CONDANNA CAPITALE PER ATTENTATI MUMBAI
21 luglio 2007: un tribunale indiano ha emesso la condanna capitale nei confronti di Iqbal Shaikh, 34 anni, riconoscendo il suo coinvolgimento negli attentati esplosivi del 1993 di Mumbai, l’ex città di Bombay. Si tratta della settima condanna a morte pronunciata dalla giustizia indiana in relazione ai suddetti attentati. Per il giudice Kode del tribunale speciale di Tada, Shaikh avrebbe portato un uomo di nome Naseem Barmare all’aeroporto di Sahar, dove quest’ultimo avrebbe lanciato delle granate a mano.
Iqbal avrebbe anche parcheggiato uno scooter imbottito di esplosivo al centro di Mumbai, vicino Dadar, che però non è esploso.
Benchè l’imputato sia stato giudicato non colpevole di atti terroristici che abbiano causato morti, il giudice ha stabilito: “se una bomba non esplode per cause tecniche, l’accusato non può beneficiarne. La pena di morte è emessa per l’azione, l’intenzione e la cospirazione.”
Iqbal è stato giudicato colpevole di acquisto di armi per l’addestramento, incontri volti alla cospirazione, istigazione ad atti terroristici e preparazione di veicoli con esplosivi. L’uomo dovrà pagare anche una multa. (Fonti: The Hindu, 21/07/2007)
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