MALESIA: CONDANNA A MORTE EVITATA
13 febbraio 2013: un ex chef è sfuggito in Malesia all’esecuzione per traffico di droga, dopo che la Corte Federale ha annullato la sua condanna a morte, imponendogli due anni di detenzione sulla base di un’accusa ridotta.
Il giudice Capo di Malaya, Tan Sri Zulkefli Makinudin Ahmad, a capo di una giuria di cinque membri, ha formulato la decisione dopo che l’avvocato di Tue Siang Hoe è riuscito a dimostrare discrepanze nelle evidenze portate in tribunale, relative a quattro imputazioni formulate contro il suo cliente.
Gli altri quattro membri del collegio erano: Tan Sri Richard Malanjum, Tan Sri Suriyadi Halim Omar, Datuk Hasan Lah e Datin Paduka Zaleha Zahari.
Nella sentenza, Zulkefli ha detto che la giuria all’unanimità ha convenuto esserci contraddizioni nelle testimonianze di un funzionario incaricato delle indagini, di un agente e di un chimico, in particolare sul numero di pasticche, sul colore della droga sequestrata e sui contrassegni dei reperti.
"Siamo d'accordo con quanto sostiene l’avvocato difensore, l'accusa non ha cioè rispettato la Sezione 27 della Legge sulle Evidenze del 1950, dal momento che ci sono crepe nell’insieme delle prove”, ha aggiunto.
Dopo di che, il panel ha chiesto al sostituto procuratore Saiful Idris Zainuddin di considerare un’accusa minore contro Tue sulla base della Sezione 12 (3) della Legge sulle Droghe Pericolose,
che prevede una multa di 100,000 Ringgit o la reclusione fino a cinque anni o entrambi, se riconosciuti colpevoli.
Tuttavia, il giudice ha ripristinato i sette colpi di frusta stabiliti dall’Alta Corte di Johor Baharu nel marzo 2010, per due delle tre accuse di possesso di droga.
L’Alta Corte aveva condannato Tue a morte in relazione alla terza accusa di traffico di 1,9 kg di ketamina, commesso 19 settembre 2006.
Era stato anche condannato al carcere da due a tre anni e sette colpi di frusta dopo essere stato giudicato colpevole di tre accuse di possesso di droga.
La Corte d'Appello, nel novembre 2011, aveva stabilito che Tue, 43 anni, fosse esentato dalla fustigazione secondo quanto previsto dalla sezione 289 (b) del codice di procedura penale, secondo cui è esentato chi è condannato a morte.
Nel corso del procedimento di oggi, Tue è stato difeso dagli avvocati Hisyam Teh Poh Teik e Affifudin Hafifi. (Fonti: nst.com.my, 13/02/2013)
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