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Il presidente indiano Pranab Mukherjee |
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INDIA: IL PRESIDENTE MUKHERJEE APPROVA LA PENA DI MORTE IN ALCUNI CASI DI STUPRO
3 febbraio 2013: il Presidente Pranab Mukherjee ha approvato la nuova legge sulla violenza sessuale dopo che il governo indiano aveva raccomandato modifiche per imporre pene più severe per gli stupratori, compresa la pena di morte.
Il Presidente ha dato il suo assenso all’Ordinanza 2013 di Emendamento al codice penale, la quale “entra in vigore immediatamente, in attesa di essere presentata e approvata in parlamento”, ha detto un alto funzionario dell'ufficio del Presidente.
Un organismo governativo – Justice JS Verma Committee – e il governo stesso avevano raccomandato norme più severe, dopo che una donna di 23 anni è stata selvaggiamente aggredita e violentata in un autobus a Delhi il 16 dicembre ed è morta due settimane più tardi.
Dopo lo stupro di gruppo a Delhi erano montate le richieste di pena di morte, ma la commissione Verma non l'aveva accolte. Ma la commissione ha proposto di sostituire la parola 'stupro' con 'violenza sessuale', che avrebbe ampliato la definizione di tutti i tipi di crimini sessuali contro le donne, inserendo nel suo ambito anche lo 'stupro coniugale'. La commissione ha inoltre proposto di rafforzare la pena per altri reati contro le donne, come stalking, voyeurismo, attacchi con acidi, atti indecenti come parole e contatti fisici non appropriati.
In base alle modifiche, la pena minima per lo stupro di gruppo, lo stupro di un minore, lo stupro da parte di poliziotti o di un pubblico ufficiale sarà raddoppiata da 10 a 20 anni e può essere estesa all’ergastolo senza condizionale. La pena di morte è prevista nei casi in cui lo stupro porta alla morte della vittima o la lascia in "stato vegetativo persistente". Nel diritto vigente, uno stupratore rischia una pena da 7 sette a 10 anni. (Fonti: PTI e AFP, 04/02/2013)
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