TEXAS (USA): CASO HOOD, CONDANNA A MORTE ANNULLATA
24 febbraio 2010: la Texas Court of Criminal Appeals ha annullato 6-3 la condanna a morte (non il verdetto di colpevolezza) di Charles Dean Hood, ma per un motivo diverso da quello per il quale il caso di Hood è diventato famoso.
Hood, 41 anni, bianco, è stato condannato a morte nel 1990 con l’accusa di aver ucciso, l’1 novembre 1989, Ronald Williamson e Traci Wallace. Poche settimane prima dell’esecuzione fissata per il 10 settembre 2008 i legali di Hood chiesero di rivedere interamente il processo.
Al centro della vicenda è la relazione sentimentale “clandestina” che avrebbe legato la giudice del processo, Verla Sue Holland, e il procuratore distrettuale che aveva seguito il caso di Hood, Thomas O’Connell.
I difensori di Hood sostengono di aver appreso solo nel 2005, dalla rivista on-line “Salon”, che tale relazione era “ben nota negli ambienti giudiziari”, e di non essere poi però riusciti a trovare persone che acconsentissero a testimoniare formalmente sulla vicenda. Solo nel giugno 2008 hanno ottenuto una testimonianza scritta da un ex viceprocuratore distrettuale, Matthew Goeller, e con tale testimonianza si sono rivolti alla Texas Court of Criminal Appeals, che però ha respinto il ricorso sostenendo fosse stato presentato troppo tardi.
Dopo questo rigetto, i legali di Hood hanno presentato un ricorso in sede civile chiedendo che O’Connell e Holland venissero costretti a testimoniare circa la loro relazione. Questa richiesta è arrivata al giudice Robert T. Dry, che ha fissato l’udienza al 12 settembre 2008, 2 giorni dopo la prevista esecuzione di Hood. Dopo che la sua decisione aveva suscitato diverse polemiche, compresa la lettera di 22 ex giudici al Governatore, e una presa di posizione del procuratore generale del Texas, Greg Abbott, il giudice Dry ha ricusato se stesso, motivando il gesto con la sua amicizia di lunga data con Earl Holland, il marito, ora morto, della giudice Holland.
Subito dopo il caso è stato assegnato al giudice Greg Brewer, che ha anticipato l’udienza civile all’8 settembre. Nel corso di quell’udienza e di una tenuta il giorno successivo la Holland e O’Connell hanno ammesso di aver intrattenuto per anni una relazione, anche se non hanno concordato sul fatto che la relazione fosse ancora in corso nel 1990, quando si è svolto il processo di Hood. Subito dopo che sono state rese note dalla stampa le deposizioni, poche ore prima dell’esecuzione, il 9 settembre 2008, la Texas Court of Criminal Appeals aveva concesso a Hood una sospensione, ma senza citare la relazione sentimentale tra i giudici (come chiesto dai difensori) bensì altre questioni tecniche apparentemente di minore importanza. In seguito la Corte d’Appello respinse esplicitamente la richiesta di annullamento del processo per la relazione tra i due giudici, continuando a sostenere che il ricorso fosse stato presentato troppo tardi. Oggi la stessa Corte d’Appello, in quella che molti osservatori definiscono “sentenza di compromesso” hanno annullato la condanna a morte, ma per irregolarità nella composizione della giuria popolare, non per la relazione tra i giudici. (Fonti: Associated Press, 24/02/2010)
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