IRAN. D'ELIA, ACCONDISCENDENZA PAESI EUROPEI NON AIUTA RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
24 ottobre 2007: E' mancanza di coerenza e di credibilita' quella di quei paesi, come l'Italia, che si battono per una moratoria Onu per le esecuzioni capitali e poi intrattengono relazioni commerciali e politiche con paesi che sono al secondo posto, come l'Iran appunto, nella classifica delle esecuzioni capitali. E' stato Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino e deputato della Rosa nel Pugno, ad affermarlo durante un convegno sulla situazione dei diritti umani in Iran svoltosi al Teatro Capranica a Roma.
"L'accondiscendenza dei governi Ue non serve, sono necessarie iniziative, interventi urgenti, pressioni per porre fine a questa grave situazione - ha detto D'Elia - una politica estera europea piu' unitaria contro un regime che non permette alcun progresso, che impedisce qualsiasi cambiamento, qualsiasi riforma, dove l'autorita' parla di elezioni alle quali pero' agli oppositori del regime viene impedito di presentarsi come ai candidati che non hanno giurato fedelta' alla Repubblica Islamica iraniana o che vengono ritenuti non rispettosi dei dettami della religione islamica". "Non so dire se l'Iran oggi costituisca un pericolo con la sua ricerca sul nucleare, non sono un esperto dell'Aiea, ma posso dire con certezza che un pericolo quotidiano e' quello nei confronti del popolo iraniano con le centinaia di esecuzioni che vengono compiute ogni anno con le impiccaggioni, nonche' le fustigazioni, torture: e' un pericolo che gia' esiste e per quale bisogna intervenire".
Secondo D'Elia la 'nonviolenza' e' la soluzione. "La forza della nonviolenza - ha dichiarato il deputato della Rosa del Pugno - puo' costruire il nuovo, puo' dare le basi, forti, per una societa' fondata sul rispetto dei diritti umani. E i paesi occidentali, le democrazie occidentali possono intervenire aiutando l'opposizione iraniana, con l'informazione, con le tv satellitari, le radio, come Radio Londra durante la Seconda Guerra Mondiale, diffondendo i principi dei rispetto dei diritti umani e della democrazia". "La risposta alla questione nucleare iraniana e alla follia di un presidente come Mahmoud Ahmadinejad non puo' essere - ha evidenziato D'Elia - la guerra mondiale come paventa il presidente americano. L'alternativa e' la non violenza. Nei dieci mesi del 2007 sono state almeno 238 le esecuzioni compiute in Iran, nel 2006 sono state 215 e nel 2005 sono state 113: un escalation che sembra destinata a salire ancora. I dati sono stati illustrati nel corso del convegno da Elisabetta Zamparutti, tesoriere di Nessuno tocchi Caino e di Radicali Italiani. La Zamparutti ha evidenziato che le autorita' iraniane non forniscono dati o cifre sulle condanne a morte e sulle esecuzioni, quelle raccolte dall’associazione provengono da notizie pubblicate dai giornali iraniani. L'Iran ha anche eseguito la condanna a morte di 7 minorenni nel 2006, un fatto che pone il paese in aperta violazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo che il paese ha ratificato.
"La moratoria Onu delle esecuzioni capitali potra' essere di grande aiuto - ha evidenziato la Zamparutti - perche' come pronunciamento delle Nazioni Unite potra' avere un effetto politico e una volta effettiva, si potra' chiedere quindi l'attuazione pratica della moratoria in Iran. E' necessario, poi, che la comunita' internazionale tutta intervenga a difesa dei cittadini iraniani minacciati da impiccagioni, lapidazioni, fustigazioni ed esecuzioni di massa: ci vuole piu' rigore da parte della comunita' internazionale per chiedere ed ottenere dall'Iran il rispetto dei fondamentali diritti umani". (Fonti: Adnkronos, 24/10/2007)
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