BANGLADESH: CONDANNATO A MORTE PER CRIMINI DI GUERRA
21 gennaio 2013: un tribunale per i crimini di guerra ha condannato a morte in Bangladesh un ex leader del più grande partito islamico del Paese, la prima condanna emessa dal tribunale per i reati commessi quattro decenni fa, durante la lotta per l'indipendenza con il Pakistan.
Abul Kalam Azad, un ex-membro del Jamaat-e-Islami, è stato oggi riconosciuto colpevole di stupro e omicidio. Il verdetto è stato pronunciato in contumacia a Dacca dal giudice Obaidul Hassan dal momento che il 66enne Azad deve ancora essere arrestato.
"Non abbiamo modo di fare appello contro la sentenza poiché il condannato è fuggitivo," ha detto in un'intervista telefonica Abdus Shukur Khan, difensore d’ufficio di Azad,. "Se vogliamo portare il caso al tribunale superiore, il condannato deve essere presente in tribunale e presentare appello."
Il Tribunale Penale Internazionale è stato istituito nel 2010 dal governo guidato da Sheikh Hasina Wajed, figlia di Sheikh Mujib, dopo l’inizio delle indagini su presunti criminali di guerra nel conflitto che uccise tre milioni di persone. I partiti di opposizione parlano di decisione politicamente motivata.
Durante la guerra, Azad avrebbe aiutato l'esercito pakistano a commettere reati e atrocità tra cui omicidio, rapimento, tortura e stupro a Faridpur, distretto nel centro del Bangladesh, secondo un documento di prova inviato ai giornalisti dal tribunale.
Azad è stato accusato di coinvolgimento nell'uccisione di almeno 12 persone inermi e nello stupro di due donne indù a Faridpur nel 1971, in base al documento. Ventidue testimoni dell'accusa, comprese le vittime e le famiglie delle vittime, hanno testimoniato contro Azad. (Fonti: bloomberg.com, 21.01.2013)
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