BIELORUSSIA: LUKASHENKO GRAZIA TEDESCO CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE
31 luglio 2024: Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko il 30 luglio 2024 ha concesso la grazia a un cittadino tedesco che era stato condannato a morte con accuse di terrorismo. Non è chiaro se la decisione di Lukashenko significhi che la pena capitale sarà sostituita dall'ergastolo per Rico Krieger, come di solito avviene in Bielorussia in questi casi, o se verrà rilasciato. Il canale Telegram che riporta le decisioni di Lukashenko non ha fornito dettagli. Il Ministero degli Esteri tedesco ha confermato che l'uomo è stato graziato e ha affermato che "questa notizia è un sollievo". Non ha fornito dettagli. In precedenza, sempre il 30 luglio, Lukashenko aveva convocato una riunione per discutere l'appello di Krieger, che era stato riconosciuto colpevole e condannato alla pena capitale a giugno. L'avvocato di Krieger, Vladimir Gorbach, che ha preso parte alla riunione, ha detto alla TV di stato bielorussa che Lukashenko ha affermato che avrebbe preso in considerazione la richiesta di grazia di Krieger e annunciato la sua decisione in seguito. Krieger è in carcere dal momento del suo arresto, avvenuto nell'ottobre 2023. I media statali bielorussi hanno riferito che è stato accusato di aver fotografato alcune strutture militari del Paese e di aver organizzato un attentato esplosivo in una stazione ferroviaria, su ordine dei servizi speciali ucraini. La Bielorussia è l'unico paese in Europa a eseguire la pena di morte. Gli attivisti per i diritti umani evidenziano che le accuse contro Krieger sono arrivate nel mezzo di una dura repressione politica in Bielorussia. Più di 35.000 persone sono state arrestate e migliaia sono state picchiate sotto custodia della polizia in una brutale repressione delle proteste innescate dalla rielezione di Lukashenko, in un voto presidenziale dell'agosto 2020 che l'opposizione ha ritenuto essere una farsa. Pavel Sapelka, membro del gruppo per i diritti umani bielorusso Viasna, ha affermato che Krieger potrebbe essere caduto vittima di un inganno da parte della principale agenzia di sicurezza bielorussa, che ha ancora il suo nome sovietico KGB, osservando che alcuni bielorussi sono stati condannati per osservazioni fatte su chat create da agenti del KGB che si spacciavano per ucraini. (Fonte: AP, 30/07/2024)
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