USA - Utah. Annullata la condanna a morte di Doug Lovell
25 luglio 2024: 25/07/2024 - Utah. Annullata la condanna a morte di Doug Lovell, 66 anni, bianco. La Corte Suprema dello Utah ha annullato la condanna a morte di Doug Lovell a causa della discussione sulla religione e sulla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni durante la sua condanna. In una sentenza emessa giovedì, la Corte ha rifiutato di annullare il verdetto di colpevolezza, ma in una decisione unanime, i giudici hanno ordinato la ripetizione della fase di sentenza. “Concordiamo sul fatto che Lovell non ha ricevuto la difesa legale che la Costituzione degli Stati Uniti gli garantisce. I due avvocati di Lovell hanno fornito un'assistenza inefficace quando non si sono opposti, tra l'altro, alla testimonianza riguardante la scomunica di Lovell dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”. “Questo ha pregiudicato la capacità di Lovell di avere un'equa udienza di condanna”. Lovell è accusato dello stupro e omicidio di Joyce Yost, 39 anni, commesso l’11 agosto 1985. La donna, quattro mesi prima, aveva accusato Lovell di stupro. Secondo l’accusa Lovell, scarcerato su cauzione in attesa del processo, aveva rapito e ucciso la donna per impedirle di testimoniare. Nel 1993 Lovell aveva raggiunto un accordo con la pubblica accusa: Lovell si dichiarava colpevole, faceva ritrovare il cadavere della donna abbandonato in un terreno montuoso, e in cambio non sarebbe stato condannato a morte. Lovell però non riuscì a far ritrovare il cadavere, e utilizzando la dichiarazione di colpevolezza, ritenendosi svincolata dall’accordo precedente, la pubblica accusa ne ottenne la condanna a morte il 5 agosto 1993. Il 27 luglio 2010 (vedi NtC in quella data) la Corte Suprema di Stato ordinò di ripetere il processo, stabilendo che Lovell aveva il diritto di revocare la propria dichiarazione di colpevolezza, soprattutto perché il giudice non lo aveva adeguatamente informato del significato della “presunzione di innocenza” e del diritto ad essere giudicato da una giuria di pari. Nel 2015 è stato nuovamente condannato a morte (vedi NtC 01/04/2015). Durante quel secondo processo si parlò di religione, in particolare, del coinvolgimento di Lovell in carcere con i volontari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni). I volontari raccontarono dei tentativi di Lovell di aderire ai precetti mormoni, e di come fosse un detenuto modello. Ma sono stati i pubblici ministeri a porre ai testimoni domande di dottrina mormone, come ad esempio se Lovell fosse stato accettato dalla congregazione, o “scomunicato”. “Concordiamo sul fatto che un avvocato ragionevole avrebbe riconosciuto i problemi di questa testimonianza e il suo potenziale di invitare la giuria a basare la propria decisione su qualcosa di diverso dalla propria valutazione di Lovell. E siamo d'accordo sul fatto che un avvocato ragionevole avrebbe fatto qualcosa - o obiettare all'intera linea di interrogatorio, chiedere istruzioni correttive o chiedere l'annullamento del processo - per proteggere il proprio cliente”, ha scritto la Corte. La Corte ha dichiarato che “inserendo un test religioso per il rimorso nel procedimento, lo Stato ha dato alla giuria una via d'uscita dal prendere una decisione che è difficile per qualsiasi persona prendere su un'altra: se un imputato è veramente cambiato”. La Corte Suprema dello Utah ha rinviato il caso a un tribunale di grado inferiore per una nuova sentenza. Non è chiaro se Lovell potrebbe essere nuovamente condannato a morte o se un giudice imporrà invece una condanna all'ergastolo.
https://www.fox13now.com/news/politics/utah-supreme-court-overturns-doug-lovells-death-sentence-over-religious-talk-at-trial https://www.sltrib.com/news/2024/07/25/douglas-lovell-death-sentence/ (Fonte: Fox News, 25/07/2024)
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