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IRAN - Naser Khafajian, Ali Khasraji, Hossein Silawi e Jasem Heidary |
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IRAN - Quattro detenuti politici giustiziati nella prigione di Sepidar il 28 febbraio
28 febbraio 2021: Quattro detenuti politici giustiziati nella prigione di Sepidar il 28 febbraio. Domenica le autorità iraniane hanno giustiziato 4 uomini appartenenti alla minoranza araba iraniana Ahvazi. I prigionieri, Naser Khafajian, Ali Khasraji (Khosraji), 29 anni, Hossein Silawi, 33 anni, e Jasem Heidary, 31 anni, sono stati giustiziati nella prigione Sepidar di Ahvaz, capitale della provincia del Khuzestan. Agenti del Ministero dell'Intelligence di Ahvaz hanno contattato le famiglie, istruendole a raggiungere la piazza Chaharshir di Ahvaz. Gli agenti dell'intelligence hanno bendato le famiglie e le hanno trasferite alla prigione di Sepidar, dove hanno visitato i loro cari per mezz'ora. I prigionieri politici hanno detto alle loro famiglie che sarebbero stati giustiziati, mentre le autorità sostenevano che si sarebbe trattato solo di un trasferimento verso la prigione di Sheiban. Le famiglie, incerte, stavano aspettando fuori dal carcere quando, circa mezz’ora dopo, hanno visto passare i cadaveri dei loro cari. A quel punto le autorità carcerarie hanno confermato che l'esecuzione era avvenuta. Nel gennaio 2021, nella prigione di Sheiban ad Ahvaz, Ali Khasraji, Hossein Silawi e Jasem Heidary, si erano cuciti le labbra e avevano iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di detenzione, il rifiuto delle visite familiari e la minaccia continua di esecuzione. Di Naser Khafajian per un periodo, nell’aprile 2020, i familiari avevano perso ogni traccia. Un altro detenuto Ahvazi, Ali Motairi, era in sciopero della fame quando è stato giustiziato il 28 gennaio 2021 (vedi NtC). Anche lui era stato condannato a morte con gravi violazioni del giusto processo, comprese torture e "confessioni" forzate. La famiglia di Ali Motairi non era stata informata dell’imminente esecuzione, e non aveva potuto fargli l’ultima visita. Khafajian, Khasraji e Silawi erano stati condannati a morte dal tribunale rivoluzionario di Ahvaz con l’accusa di aver partecipato il 14 maggio 2017 all’attacco a una stazione di polizia di Ahvaz che aveva provocato la morte di due agenti. Fonti credibili riferiscono che dopo l’arresto sono stati tutti tenuti a lungo in isolamento e torturati pesantemente. Gli sono state storte delle confessioni, mandate in onda dalla televisione nazionale e utilizzate nel corso del processo. Durante il processo hanno dovuto accettare un avvocato scelto dalla corte, senza poterne nominare uno proprio. Nell'aprile 2020 i familiari e i compagni di detenzione ne hanno perso le tracce. Dopo una lunga permanenza in una località segreta, Silawi e Khasraji sono stati riportati a Sheiban nel novembre 2020. Un testimone oculare che ha visto Khasraji e Silawi in isolamento nella prigione di Sheiban al momento del loro arresto ha detto: “Hossein e Ali erano stati feriti gravemente al momento dell’arresto, colpiti da diversi colpi di arma da fuoco... Per due o tre mesi, i due sono stati tenuti in una piccola cella con le ferite infette e senza cure". Jasem Heidary è stato arrestato nel dicembre 2017, dopo essere tornato in Iran dall'Austria, dove aveva lo status di rifugiato. Jasem è stato torturato, al punto che per alcuni mesi è rimasto su una sedia a rotelle. Anche lui ha dovuto rilasciare una confessione forzata. Per aumentare la pressione su di lui, le autorità, l’11 marzo 2018, hanno arrestato anche sua madre, Marzieh Heidary. Il Tribunale Rivoluzionario di Ahvaz lo ha condannato a morte nel novembre 2020per "cooperazione con gruppi di opposizione", sentenza poi confermata dalla Corte Suprema. Jasem era stato arrestato una prima volta quando aveva 17 anni, e aveva scontato una pena detentiva di sette anni. Iran Human Rights Monitor e gli altri gruppi di opposizione, compresa la Resistenza Iraniana, condannano fermamente le esecuzioni dei quattro detenuti politici Ahvazi e sollecitano ancora una volta il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, nonché il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite e l’Unione Europea a intraprendere azioni urgenti per salvare le vite dei prigionieri nel braccio della morte, in particolare i prigionieri politici. Ribadiscono inoltre la necessità di una commissione d'inchiesta internazionale che visiti le carceri iraniane e incontri i detenuti. Le sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran devono essere deferite al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e i leader del regime, colpevoli di 4 decenni di crimini contro l'umanità, devono essere assicurati alla giustizia.
https://iran-hrm.com/index.php/2021/03/01/iran-executes-four-ahvazi-arab-political-prisoners-in-southwest-province/
https://iran-hrm.com/index.php/2021/03/01/ahwazi-arab-political-prisoner-jasem-heydari-executed-in-southwest-iran/
https://www.ncr-iran.org/en/ncri-statements/iran-execution-of-four-political-prisoners-in-sepidar-prison-in-ahvaz/
https://english.shabtabnews.com/2021/03/02/iran-executes-four-ahvazi-arab-political-prisoners/
https://en.javanehha.com/2021/03/daily-brief-of-human-rights-violation-in-iran-march-1-2021/ (Fonte: Iran HRM)
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