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IRAN - Alcohol executions |
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IRAN - Un uomo, identificato solo come Ehsan, rischia la pena di morte per consumo di alcolici
21 febbraio 2021: Un pilota in pensione di 73 anni, identificato solo con il nome di battesimo, Ehsan, rischia la pena di morte dopo essere stato arrestato per la quarta volta per consumo di alcol. Iran Human Rights mette in guardia contro l'espansione dell'uso della pena di morte in Iran. Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: "Mentre il codice penale islamico sancisce la pena di morte per ripetuti reati “Hadd” (al plurale Hudud, ossia quei reati già indicati da Maometto nel Corano e per i quali Maometto ha già indicato nel Corano la punizione, reati che quindi nella Sharia non sono soggetti al potere discrezionale di un giudice), è stata eseguita solo una volta negli ultimi due decenni secondo i rapporti ufficiali." Ha aggiunto: “Il fatto che abbiano annunciato pubblicamente la possibilità di un'altra esecuzione per “Shurb al Khamr” (consumo di alcol) pochi mesi dopo un'altra di queste esecuzioni, dimostra l'intenzione di espandere il campo di applicazione della pena di morte. Questo mentre secondo un sondaggio di settembre 2020, oltre il 70% delle persone ha chiesto l'abolizione o la limitazione della pena di morte". Secondo la pagina in farsi dell’agenzia di stampa filogovernativa Rokna (sulla pagina in inglese la notizia non c’è), un uomo identificato solo come Ehsan, un pilota in pensione con un dottorato militare, è stato arrestato a Teheran per consumo di alcol e guida in stato di ebrezza. È stato condannato a morte dalla 9a sezione del tribunale penale di Teheran, presieduto dal giudice Mohammadi-Kashkouli. Secondo il rapporto, era stato arrestato per consumo di alcol in tre precedenti occasioni ed era stato punito ogni volta con la fustigazione. Negando l'accusa, Ehsan ha dichiarato: “Ammetto di essere stato arrestato per consumo di alcol in tre occasioni precedenti e poiché sono risultato positivo al test, sono stato frustato ogni volta. Ma l'ultima volta non avevo bevuto, sono stato arrestato senza motivo". “Mi hanno costretto a fare un alcol test. Ho rifiutato di firmare il verbale di positività. Non accetto le accuse", ha aggiunto. Secondo l'articolo 136 del codice penale islamico: "Quando qualcuno commette lo stesso reato hadd tre volte, e ogni volta la punizione viene eseguita, alla quarta occasione sarà condannato a morte". Ma l'articolo 13 (g) del codice di procedura penale e gli articoli 114-119 del codice penale islamico danno ai giudici, nei casi di imputati “pentiti”, il potere di assolvere l'imputato o di farsi intermediari di una richiesta di clemenza al capo della magistratura. L’8 luglio 2020 (vedi NtC in quella data) nella prigione centrale di Mashhad un uomo di 51 anni, anche in questo caso identificato solo parzialmente come “Morteza M.” era stato giustiziato dopo essere stato condannato per sei volte per consumo di alcol. Secondo il quotidiano Khorasan, il suo "pentimento" era stato respinto perché l’imputato aveva negato di essere un bevitore.
https://iranhr.net/en/articles/4638/ (Fonte: IHR)
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