IRAN - Navid Afkari è stato giustiziato il 12 settembre, nella prigione di di Adelabad a Shiraz.
12 settembre 2020: Navid Afkari è stato giustiziato questa mattina, 12 settembre, nella prigione di Adelabad a Shiraz. Il direttore di Iran Human Rights, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: "Navid Afkari è stato condannato a morte dopo un processo gravemente iniquo e sulla base di confessioni estorte sotto tortura. La sua esecuzione è considerata un crimine sia dal diritto internazionale che dalle leggi del Repubblica islamica. Il leader supremo Ali Khamenei, il capo della magistratura Ebrahim Raeisi e chiunque sia coinvolto in questo crimine, inclusa la televisione statale che ha mandato in onda le confessioni di Navid, devono essere ritenuti responsabili". Ha aggiunto: "Chiediamo forti condanne internazionali. Senza forti reazioni internazionali, la vita di molti giovani manifestanti iraniani sarà in pericolo". Navid Afkari aveva solo 27 anni. Era single, classe 1993, operaio edile e atleta professionista. Secondo la sua famiglia, aveva vinto diverse medaglie nelle competizioni nazionali di lotta. Navid era stato condannato per l'omicidio di Hassan Turkman, una guardia di sicurezza in un edificio governativo che, secondo i documenti del tribunale, durante i disordini dell’agosto 2018 era stato inviato in borghese tra i manifestanti per identificarli. Come Nessuno tocchi Caino ha riportato il 29 agosto e il 7 settembre 2010 (vedi), Navid Afkari, assieme ai suoi fratelli Vahid e Habib, era stato arrestato il 17 settembre 2018. Nell’agosto di quell’anno in diverse zone dell’Iran, soprattutto nelle città di Shiraz, Rasht, Tehran, Mashhad, Ahwaz e Kermanshah, erano scoppiati focolai di protesta, dopo che il governo aveva disposto una pesante svalutazione della valuta iraniana, il rial. Nel corso degli scontri, secondo fonti ufficiali, furono uccisi uno dei manifestanti, e tre agenti di polizia. Vennero arrestate centinaia di persone. I tre fratelli sono stati arrestati con l’accusa di aver avuto ruoli diversi nell’uccisione di un agente in borghese. In seguito l’accusa è stata meglio precisata: la vittima sarebbe stata Hassan Turkman, un agente di sorveglianza di una società per la distribuzione dell’acqua. I tre fratelli sono stati processati, e le loro condanne sono state confermate dalla Corte Suprema. Navid è stato condannato a morte, Vahid a 54 anni e 74 frustate, e Habib a 27 anni e 74 frustate. Nei giorni scorsi sul social media Twitter il caso aveva ricevuto moltissima attenzione, e probabilmente in reazione alla campagna iraniana e mondiale di solidarietà nei confronti dei fratelli Afkari, il 5 settembre la televisione statale IRIB aveva trasmesso brani videoregistrati dell’interrogatorio in cui i tre fratelli sembrano ammettere gli addebiti. In seguito, con un audio inviato in maniera clandestina dall’interno del carcere, Navid ha smentito le confessioni, attribuendole a torture e forti pressioni. IRIB sostiene che contro i tre imputati ci sarebbero immagini di alcune telecamere di sorveglianza, ma i fratelli sostengono che queste immagini non esistano, e di fatto non sono state mostrate durante i processi. Il 3 settembre Navid Afkari era stato trasferito nel reparto "Ebrat" (deterrenza) della prigione di Adelabad a Shiraz, considerato un reparto “punitivo” in un carcere di massima sicurezza. Si è appreso in seguito che due giorni dopo, il 5 settembre, anche i fratelli erano stati trasferiti. Iran Human Rights aveva precedentemente pubblicato alcuni dei fascicoli che documentavano la tortura e aveva invitato la comunità internazionale a contribuire a fermare la sua esecuzione. Tutti i documenti sono stati messi a disposizione della comunità internazionale.
https://iranhr.net/en/articles/4427/ (Fonte: IHR)
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