ZIMBABWE: ALTA CORTE COMMUTA CONDANNA CAPITALE
21 ottobre 2014: l'Alta Corte non può imporre la pena capitale agli assassini in Zimbabwe fino a quando il parlamento non avrà approvato una legge che definisca le circostanze in cui si può essere condannati a morte, ha detto il giudice Charles Hungwe.
La storica sentenza ha risparmiato il cappio a Jonathan Mutsinze della Chiesa di Gerusalemme del Marondera per gli omicidi di un poliziotto e di una guardia di sicurezza, commessi nel corso di una rapina a mano armata.
Il giudice Hungwe ha detto che non c’è alcuna legge che definisca le "circostanze aggravanti", una delle condizioni per finire sulla forca.
In assenza di una legge, ha osservato Hungwe, i tribunali non possono imporre la pena capitale, aggiungendo che nel caso di Mutsinze la pena appropriata è l'ergastolo.
Hungwe ha ricordato che la nuova Costituzione alla sezione 48 (2) stabilisce che la pena di morte può essere imposta solo contro una persona che commetta un omicidio in "circostanze aggravanti", ma che non esiste alcuna legge che definisca le circostanze aggravanti o fissi le condizioni alle quali la pena capitale può essere imposta.
Mutsinze, che ha trascorso 10 anni in prigione in custodia cautelare, è stato alla fine condannato dopo che la Corte Costituzionale ha respinto la sua domanda di sospensione dell'azione penale.
E’ stato riconosciuto colpevole di omicidio intenzionale, che di solito comporta la pena di morte, tuttavia se l’è cavata con la condanna all’ergastolo. (Fonti: allafrica.com, 21/10/2014)
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