TAIWAN: CRITICHE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA PER STOP ESECUZIONI
11 marzo 2010: l’Ufficio Presidenziale di Taiwan ricorda in un comunicato che il Ministro della Giustizia, Wang Ching-feng, è tenuta a rispettare le leggi vigenti, dopo che quest’ultima si è detta pronta alle dimissioni piuttosto che autorizzare l’esecuzione di condannati a morte.
Il comunicato, letto dal portavoce presidenziale Lo Chih-chiang, sottolinea come Taiwan sia uno stato di diritto, facendo capire che la Wang non può rifiutarsi di firmare ordini di esecuzione per detenuti condannati a morte in via definitiva.
I commenti dell’Ufficio Presidenziale seguono le accuse di inadeguatezza e le richieste di dimissioni immediate rivolte al Ministro della Giustizia da parte di parenti di persone assassinate e di diversi parlamentari, secondo cui Wang, non volendo procedere con le esecuzioni, viola la legge e dovrebbe essere allontanata dall’esecutivo.
“In nessun Paese al mondo un Ministro della Giustizia si è dimesso per voler rimandare le esecuzioni o per la sua contrarietà alla pena di morte”, ha detto il Ministro.
“Nonostante tutte le pressioni, continuerò ad andare avanti facendo la cosa giusta”, ha detto, aggiungendo che non è importante la sua permanenza o meno nell’esecutivo.
Wang ha difeso la sua posizione sostenendo che la pena capitale è contro il diritto alla vita, garantito dalla Costituzione.
Il portavoce del governo, Johnny Chiang, ha dichiarato che le opinioni personali di Wang devono essere rispettate e che il governo esaminerà tutte le opzioni ma non prenderà una decisione sul Ministro fin quando non sarà raggiunto un consenso.
L’ultima esecuzione a Taiwan è stata effettuata nel dicembre 2005 e ad oggi sono 44 i prigionieri nel braccio della morte. (Fonti: Taiwan News, 11/03/2010)
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