MORATORIA. RADICALI: IL SILENZIO DELLA STAMPA COLPISCE LA MOBILITAZIONE PER LA MORATORIA PREGIUDICANDO IL SUCCESSO ALL’ONU
7 settembre 2007: Al 5° giorno di sciopero della fame, tuttora non “ad oltranza”, di Marco Pannella e di altri dirigenti radicali, ai quali hanno ad oggi aderito oltre 90 persone, “iniziano a vedersi i primi, modesti in apparenza, in realtà molto importanti, risultati della mobilitazione in difesa del diritto-dovere della 62ma Assemblea Generale dell’ONU, che inizia il 24 settembre, ad esprimersi sulla proposta di Moratoria Universale.” E’ quanto scritto in un comunicato di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, i quali chiedono anche alle persone in sciopero della fame di “devolvere al Partito Radicale e a Nessuno tocchi Caino, anche per la campagna per la moratoria, quanto giornalmente avranno ‘risparmiato’ in spese alimentari (dai 10 Euro in su).”
“Nei giorni scorsi – prosegue la nota dei Radicali - il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema hanno chiamato Marco Pannella e si sono impegnati a intervenire ai massimi livelli nei confronti della Presidenza portoghese dell’UE affinché sia dato seguito formale e coerente alla decisione ufficiale dell’UE del 18 giugno scorso di presentare all’apertura della 62ma Assemblea Generale, cioè il 24 settembre, la Risoluzione inequivocabilmente volta a stabilire una Moratoria Universale delle esecuzioni capitali.”
“A fronte di queste prime, importanti, risposte che la mobilitazione politico-parlamentare e nonviolenta di nuovo rilanciata con lo sciopero della fame è riuscita a suscitare, si è ancora però lontani – continuano i Radicali - dall’aver assicurato che una corretta Risoluzione pro moratoria universale venga depositata il 24 settembre all'apertura della prossima Assemblea Generale.” I Radicali “prendono atto del totale ostracismo in Italia operato dai mezzi di comunicazione scritta - con la sola eccezione del quotidiano ‘Europa’ - e, soprattutto, radio televisiva pubblica e privata, che si appassionano al nulla politico del veto polacco all’aggiunta di festeggiamenti europei contro la pena di morte, dimenticandosi delle difficoltà e dei progressi dell’iniziativa italiana per la Moratoria Universale, raro esempio di leadership riconosciuta del nostro paese a livello mondiale, rischiandone un ennesimo fallimento come da 13 anni a questa parte.”
“Al Governo italiano,” al quale l’iniziativa nonviolenta “è rivolta e vuole essere di aiuto”, i Radicali chiedono di “impegnarsi al massimo livello e con la massima urgenza e priorità, dopo il fallimento riportato con la 61ma Assemblea Generale, per scongiurare altri errori e ritardi, scelte di metodi e di sedi decisionali sbagliate, che stanno pregiudicando la possibilità stessa per le Nazioni Unite di pronunciarsi sulla moratoria nonché impedendo una storica vittoria per l’Italia, per il Parlamento, per i Governi e il Movimento Pro-Moratoria italiani su questo obiettivo fortemente impegnati sin dal 1994.” (Fonti: radicali.it, 07/09/2007)
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