CINA. GIUSTIZIATO EX DIRIGENTE PARTITO COMUNISTA
5 settembre 2007: Con l' esecuzione di Duan Yihe, 61enne ex-dirigente del Partito Comunista Cinese, giudicato colpevole di aver ucciso la giovane amante, prosegue nel paese la campagna contro la corruzione e lo 'stile di vita decadente' lanciata dal presidente Hu Jintao.
Insieme a Duan, afferma l' agenzia Nuova Cina, e' stato messo a morte il suo nipote acquisito e complice Chen Zhi, un poliziotto che lo avrebbe aiutato a realizzare l’omicidio.
L' assassinio e' avvenuto in modo particolarmente efferato, hanno sostenuto i magistrati giustificando il ricorso alla pena capitale. I due assassini hanno piazzato dell' esplosivo sotto l' automobile della ragazza grazie all' aiuto del proprietario di un garage, che e' stato condannato all' ergastolo. Duan aveva dal 2000 una relazione con la giovane ma era stanco delle sue richieste. La ragazza, ha dichiarato Duan nel corso del processo, voleva che divorziasse dalla moglie e chiedeva somme sempre maggiori di denaro in cambio del suo silenzio.
Duan Yihe era stato membro del Comitato Permanente dell'Assemblea del Popolo di Jinan, capoluogo della provincia settentrionale dello Shandong. Secondo la campagna moralizzatrice lanciata dal Partito, il 90% dei funzionari corrotti ha una o piu' amanti. Anzi, in alcuni casi, sarebbero proprio le donne, in genere giovani, a spingere i loro attempati amanti alla corruzione, con le loro continue richieste di denaro. (Fonti: Ansa, 05/09/2007)
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