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Il Presidente del Consiglio Romano Prodi |
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PRODI, SU SADDAM NON HO PENSATO A INIZIATIVA INTERNAZIONALE
28 dicembre 2006: "Su Saddam Hussein non ho pensato ad una iniziativa internazionale. E' complicata perche' si tratta formalmente di una decisione interna all'Iraq, strutturata con le regole della giustizia irachena". Lo ha detto il premier Romano Prodi replicando a chi, durante la conferenza stampa di fine anno, gli chiedeva se esistesse l'ipotesi di una iniziativa internazionale di cui l'Italia potesse farsi promotrice per evitare l’esecuzione di Saddam Hussein.
'Posso rifletterci - ha aggiunto Prodi - ma al momento non e' ancora matura l'idea di una iniziativa internazionale”.
Già ieri Prodi aveva espresso la ferma contrarieta' del Governo Italiano e sua personale alla condanna a morte dell'ex rais: ''Come ho ricordato in Consiglio dei Ministri, l'Italia e' contraria alla pena capitale, sempre e comunque. E' un principio generale che ho ribadito con fermezza anche davanti alle Nazioni Unite''.
Anche il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, appreso della conferma in appello della condanna a morte di Saddam Hussein, ha confermato l'incondizionata opposizione dell'Italia alla pena capitale, esprimendo preoccupazione per le ripercussioni che l'eventuale esecuzione della sentenza potrebbe avere sul difficile processo di riconciliazione nazionale in Iraq.
Auspicando una commutazione della condanna capitale di Saddam, il presidente della commissione Esteri di Montecitorio Umberto Ranieri, ha detto: “Credo serva che i governi dell'Ue contrari alla pena di morte intervengano sulle autorita' irachene", aggiungendo di “comprendere e sostenere il senso della nuova battaglia in cui e' impegnato Marco Pannella”.
Per Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, "L'Iraq non ha bisogno di esorcizzare i propri fantasmi, ma di rivedere la luce delle pace e della giustizia oscurata da anni di brutale dittatura e poi di brutale guerra”. “Crediamo che il governo italiano – aggiunge Migliore – debba attivarsi per impedire che la pena di morte venga eseguita in Iraq, così come in Libia, Cina e negli Stati Uniti. L'Italia si faccia promotrice del rispetto della integrita' di ogni vita umana".
''Metto a disposizione – ha detto il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi - la mia profonda adesione a questo sciopero della fame e della sete di Pannella, che e' una scelta sacrosanta''. ''Certamente le mosse della diplomazia italiana, e ritengo che il nostro Ministro degli esteri e il nostro Presidente del consiglio siano incondizionatamente d'accordo, possono far sentire la voce dell'Italia attraverso quelle pressioni politiche che hanno efficacia quando fanno parte di un concerto di voci e indirizzi da parte della comunità internazionale. Io sono parte del governo - aggiunge - e faro' tutto il possibile''.
Roberto Giachetti, segretario romano della Margherita, rivolge un appello a Prodi e D'Alema affinche' si attivino per impedire l'esecuzione''.
“Giusta e' la mobilitazione promossa da Marco Pannella, condivisibile la sua iniziativa'', dice Paolo Cento, deputato dei Verdi e sottosegretario all'Economia. ''Io - aggiunge Cento - suggerisco che si convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri perche' si approvi un ordine del giorno contro la condanna a morte, e si incarichi il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri di consegnare questo ordine del giorno alle autorita' irachene''. (Fonti: Ansa, Agi, 28/12/2006)
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