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IRAN - IranHRM-Online-Conference
IRAN - IranHRM-Online-Conference
IRAN - Conferenza online sulla campagna “No ai martedì di esecuzione”

21 gennaio 2025:

21/01/2025 - IRAN. Conferenza online sulla campagna “No ai martedì di esecuzione”
Martedì 21 gennaio 2025, Iran Human Rights Monitor ha ospitato una conferenza online per commemorare il 1° anniversario dello sciopero della fame “No to Execution Tuesdays” nelle carceri iraniane. L'evento ha evidenziato il crescente tasso di esecuzioni in Iran e la resistenza dei prigionieri politici. Ha esortato i Paesi occidentali, in particolare le nazioni e le istituzioni europee, a subordinare il loro impegno nei confronti del regime iraniano a miglioramenti concreti in materia di diritti umani, chiedendo in particolare la cessazione delle esecuzioni e il rilascio dei prigionieri politici.
Sono intervenuti Herta Daubler-Gmelin, ex ministro della Giustizia tedesco, Ingrid Betancourt, ex senatrice e candidata presidenziale colombiana, Tahar Boumedra, ex capo dell'Ufficio per i diritti umani dell'UNAMI e presidente dell'ONG “Giustizia per le vittime del massacro del 1988 in Iran” (JVMI), ed Elisabetta Zamparutti, membro del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa e membro del direttivo dell'ONG italiana “Nessuno tocchi Caino”.
La conferenza è iniziata con un dibattito su come l'alto numero di esecuzioni in Iran rifletta la paura del regime nei confronti della crescente opposizione e del malcontento pubblico. Illustri relatori hanno sottolineato che queste esecuzioni non sono semplicemente punitive, ma piuttosto uno strumento strategico per reprimere il dissenso e mantenere la presa sul potere della teocrazia. Solo nel 2024, l'Iran ha registrato un numero impressionante di 993 esecuzioni, di cui 650 durante la presidenza di Masoud Pezeshkian. Si tratta del tasso di esecuzioni più alto degli ultimi 30 anni, tra cui 32 donne e 6 minori, a sottolineare una grave crisi dei diritti umani.
Nel suo intervento, la signora Daubler-Gmelin ha rinnovato il suo sostegno alle campagne “No alle esecuzioni” e ha fatto riferimento alla recente conferma delle condanne a morte di due prigionieri politici per la loro affiliazione all'Organizzazione Mojahedin del Popolo dell'Iran (PMOI/MEK), il principale gruppo di opposizione democratica dell'Iran. Ha chiesto che “Mehdi Hassani e Behrouz Ehsani siano immediatamente liberati e tolti dal braccio della morte”. Ha sottolineato: “Insieme ad altri prigionieri politici, hanno dato vita al No alle esecuzioni del martedì”.
Tahar Boumedra ha sottolineato che la follia di esecuzioni in Iran viola le leggi e i trattati internazionali di cui l'Iran è parte. Ha dichiarato: “Le esecuzioni di massa in Iran sono uno strumento politico che viola l'ICCPR. Queste azioni possono equivalere a crimini contro l'umanità. Dobbiamo chiedere che i funzionari responsabili di queste atrocità siano chiamati a rispondere nei tribunali internazionali”.
Secondo Elisabetta Zamparutti “1.000 esecuzioni sono il pilastro della strategia di sopravvivenza del regime. Oggi mi unisco allo sciopero della fame 'No alle esecuzioni del martedì' in solidarietà con i prigionieri del braccio della morte in Iran”. Ha dichiarato che “essere nel braccio della morte in Iran è il posto più buio del mondo”.
Ingrid Betancourt ha reso omaggio al prigioniero politico Saeed Masouri, uno dei prigionieri politici più a lungo detenuti in Iran, per la sua lettera aperta, condivisa attraverso un video durante la conferenza. Ha chiesto: “Cosa indica il picco di esecuzioni dello scorso anno? Non è solo che le esecuzioni sono uno strumento politico: sono uno strumento strategico, l'unico mezzo per controllare il popolo”. Ha aggiunto: “Attraverso la paura, l'abuso di potere, il crimine e la corruzione, il regime rivela di non avere più nulla. Un regime che deve uccidere e imprigionare i suoi cittadini in massa è un regime fallito”. Ha sottolineato: “Dobbiamo impedire a questo regime di esistere. Non possiamo continuare a pensare di poterlo costringere, scoraggiare o negoziare con loro. Questo è un momento in cui il mondo deve affrontare la verità. Stiamo affrontando un regime malvagio che deve essere fermato”.
Gli oratori hanno ricordato che negli ultimi 45 anni, circa 120.000 persone sono state giustiziate per motivi politici. Il massacro del 1988, durante il quale 30.000 prigionieri politici - in maggioranza sostenitori del PMOI/MEK - sono stati uccisi in pochi mesi, è stato sottolineato come un momento cruciale nella brutale storia del regime.
Iniziata dai detenuti del braccio della morte della prigione di Qezel-Hesar il 30 gennaio 2024, la campagna “No ai martedì delle esecuzioni” si è rapidamente espansa fino a comprendere oltre 34 prigioni in tutto l'Iran. I partecipanti si impegnano in scioperi della fame ogni martedì per protestare contro il trattamento ingiusto e la dura realtà della vita nel braccio della morte, scegliendo simbolicamente il martedì come giorno d'azione. Nonostante la violenta repressione delle proteste, la resistenza dei prigionieri politici ha raccolto il sostegno dell'opinione pubblica e amplificato le richieste di giustizia.
Nella Giornata dei diritti umani, il 10 dicembre 2024, è emersa una risposta globale significativa, con oltre 3.000 ex leader mondiali, membri di parlamenti, esperti di diritti umani e ONG che hanno rilasciato una dichiarazione congiunta.
La conferenza si è conclusa con un forte appello alla comunità internazionale, in particolare alle nazioni europee, affinché condizionino il loro impegno con l'Iran a miglioramenti tangibili dei diritti umani. Gli oratori hanno esortato a vincolare le relazioni diplomatiche alla cessazione delle esecuzioni e al rilascio dei prigionieri politici, facendo leva sull'influenza per sostenere la giustizia.
La campagna “No ai martedì delle esecuzioni” serve a ricordare la lotta in corso contro la repressione politica in Iran. La conferenza ha evidenziato l'urgente necessità di un'azione collettiva da parte della comunità internazionale per sostenere le voci di coloro che lottano per la giustizia e i diritti umani nel Paese. Mentre la situazione in Iran continua ad evolversi, l'impegno a porre fine alle esecuzioni rimane un appello vitale all'azione per tutti i sostenitori dei diritti umani e le organizzazioni a livello globale.

https://iran-hrm.com/2025/01/22/online-conference-on-the-no-to-execution-tuesdays-campaign/

(Fonte: iran-hrm.com)

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