SIRIA: DICIANNOVENNE GIUSTIZIATO DAGLI ISLAMISTI PER BLASFEMIA
4 maggio 2020: Un diciannovenne siriano è stato giustiziato dal gruppo islamista Hayat Tahrir al Sham (HTS) con accuse di blasfemia, dopo essere rientrato in Siria dalla Turchia, ha riportato il New Arab il 23 aprile 2020. Attivisti locali sostengono invece che l’accusa fosse legata a sms in cui il giovane, Muhammad Tano, aveva criticato il leader dell’HTS. Tano era stato arrestato sei mesi fa alla frontiera di Bab al Hawa tra la Turchia e la provincia siriana di Idlib, controllata dal gruppo islamista. A Istanbul da quattro anni, è probabile che al momento dell'arresto stesse tornando in Siria in seguito all'ordine di espulsione emesso dalle autorità di Ankara a carico di centinaia di rifugiati presenti in Turchia. Secondo altre fonti Tano era rientrato in Siria per andare a trovare il padre malato. Il gruppo islamista ha detto di aver esaminato il suo cellulare trovando prove di "blasfemia", un crimine che comporta la pena di morte secondo i loro codici. Altri sostengono invece che i miliziani dell'HTS abbiano scoperto messaggi tra Tano e un amico in cui si criticava il leader dell'organizzazione, Abu Mohammed Al-Jolani. Tano proveniva dalla città di Darat Izza, una roccaforte dell’HTS nella provincia nord-occidentale di Aleppo, vicino al confine turco. Un membro della famiglia di Tano ha detto al canale indipendente Syria TV che il giovane è stato ucciso "a sangue freddo". "Quando abbiamo chiesto di verificare le prove contro di lui, ci hanno risposto che le avevano bruciate", ha detto un membro della famiglia di Tano, aggiungendo di aver recuperato il corpo nella prigione centrale di Idlib. (Fonti: New Arab, 23/04/2020)
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