MAURITANIA: L’UNIONE AFRICANA INVITA A ‘RIVEDERE’ LA LEGGE SULLA BLASFEMIA
11 maggio 2018: L'organismo per i diritti umani dell'Unione Africana ha invitato la Mauritania a "rivedere" un progetto di legge che prevede la pena di morte per la blasfemia, mentre l'indignazione cresce per l’imprigionamento nel Paese di un giovane blogger. Cheikh Ould Mohamed Ould Mkheitir è detenuto da più di quattro anni, nonostante a novembre la sua condanna a morte sia stata declassata a condanna a due anni di carcere. La decisione di un tribunale di appello di risparmiare la vita di Mkheitir, che ha causato scontri e indignazione nella nazione musulmana conservatrice, è arrivata dopo il suo pentimento rispetto all’accusa di aver insultato il profeta Maometto in un post sul blog. In seguito il governo si è adoperato per rafforzare le leggi religiose, in modo che il pentimento per blasfemia e apostasia non potesse più impedire la pena di morte. Tuttavia il testo del disegno di legge non è stato ancora promulgato dal presidente Mohamed Ould Abdel Aziz, senza una spiegazione ufficiale. Il capo della Commissione Africana per i Diritti umani e dei Popoli, Soyata Maiga, il 9 maggio nella capitale Nouakchott ha invitato il governo a riconsiderare il disegno di legge.
"La Commissione Africana usa l'occasione della sua attuale sessione in Mauritania per sollecitare le più alte autorità a rivedere questa legislazione", ha detto. "Questa revisione deve essere effettuata in conformità con le linee guida e gli sforzi del gruppo di lavoro della Commissione Africana sulla pena di morte e le uccisioni extragiudiziarie in Africa". L’organismo sostenuto dall'Unione Africana, le cui decisioni non sono vincolanti, chiede l'abolizione della pena di morte. Le autorità mauritane non hanno commentato la vicenda di Mkheitir da novembre. Circa 20 ONG hanno chiesto da allora alle autorità del Paese di porre fine alla "segretezza" e garantire la sicurezza del blogger, che ha circa trent'anni. Il caso ha contribuito alla discesa della Mauritania di 17 posizioni nell'Indice sulla Libertà di Stampa 2018 di Reporters Without Borders, il più grande calo di qualsiasi nazione africana. La condanna a morte non viene applicata in Mauritania dal 1987. (Fonti: news24.com, 11/05/2018)
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