MALESIA: NESSUNA REVISIONE DELLA LEGGE SU PENA DI MORTE
4 aprile 2011: non c’è in programma alcuna revisione della legge sulla pena di morte, ha dichiarato in Malesia il ministro degli Interni Seri Hishammuddin Hussein.
Al 22 febbraio 2011 – ha reso noto nei giorni scorsi lo stesso Ministro – sono 696 i prigionieri del braccio della morte malese e 441 le impiccagioni praticate nel Paese dal 1960.
“La pena di morte è riservata solo ai crimini che direttamente mettono a rischio la sicurezza e la sovranità del nostro Paese”, ha detto.
Dei 441 giustiziati, 228 erano coinvolti nel traffico di droga e 78 in omicidi. Altri 130 erano stati condannati per possesso illegale di armi, altri quattro per aver fatto guerra al Re. Il restante era stato riconosciuto colpevole di sequestro.
Tra i 696 che aspettano l’esecuzione, 479 sono coinvolti nel narcotraffico, 204 in omicidi e 13 nel possesso illegale di armi. Alcuni hanno presentato appello, altri si sono rivolti alle Commissioni per la Grazia dei rispettivi stati. Sempre di quelli nel braccio della morte, 676 sono uomini e 20 donne. Per circa il 90% sono di età compresa tra 21 e 50 anni. (Fonti: New Straits Times, 05/04/2011; freemalaysiatoday.com, 03/04/2011)
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