IRAN. SONO 114 I MINORENNI IN ATTESA DI ESECUZIONE
17 giugno 2008: sono 177 i minori di 18 anni condannati a morte in Iran negli ultimi dieci anni, denuncia la “Campagna Internazionale per i Diritti Umani in Iran”, organizzazione con base a New York e Vienna.
Di questi 177, i giustiziati sono 34, altri 114 restano in attesa di esecuzione, mentre i restanti 29 sono stati graziati.
Tuttavia – aggiunge l’Organizzazione - considerata la “mancanza di trasparenza” nel sistema giudiziario iraniano, alcuni di quei 114 potrebbero essere già stati giustiziati.
Dalla lista pubblicata dalla Campagna, relativa ai 114 attualmente nel braccio della morte, risulta che il più giovane è un dodicenne condannato a morte nel 2005 per un reato non specificato.
La scorsa settimana, il portavoce della magistratura iraniana, Alireza Jamshidi, ha dichiarato che nel paese “non ci sono esecuzioni di persone con meno di 18 anni”.
Tuttavia Jamshidi ha fatto una distinzione tra le condanne a morte e la norma islamica della "qisas", o legge del taglione in caso di omicidio, che invece – ha dichiarato il portavoce stesso – viene applicata dalla magistratura.
Per la "qisas" relativa ai minori di 18 anni, “l’approccio principale da parte dei magistrati … è basato sulla pace e sul compromesso”, ha detto Jamshidi.
In base alla legge islamica, si cerca infatti di raggiungere un accordo con i familiari dell’ucciso, che possono richiedere un compenso in denaro (detto “prezzo del sangue”), graziando l’autore dell’omicidio o permettere che l’esecuzione della pena abbia luogo.
La “Campagna Internazionale per i Diritti Umani in Iran” precisa che la lista è stata compilata dall’attivista iraniano per i diritti Emad Baghi, che sta scontando un anno di carcere nel suo paese per aver firmato articoli critici nei confronti delle autorità.
Baghi, raggiunto dall’Associated Press nell’ospedale carcerario in cui viene curato per problemi cardiaci, ha detto di aver compilato la lista sulla base di “rapporti pubblicati in Iran” dal 1998 al 2008.
Dall’inizio del corrente anno, sono due le persone giustiziate per crimini commessi a meno di 18 anni: Javad Shojai, impiccato il 26 febbraio, e Mohammad Hassanzadeh, il 10 giugno.
Hassanzadeh, nato nel 1992, è stato condannato a morte all’età di 15 anni ed è stato impiccato nella città di Sanandaj quando ancora non aveva raggiunto i 18 anni, mentre Shojai è stato giustiziato per un crimine commesso all’età di 16 anni.
Le autorità iraniane sono responsabili di più di due-terzi delle esecuzioni di minori praticate nel mondo negli ultimi tre anni, denuncia la Campagna. (Fonti: AP, 17/06/2008)
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