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Il Presidente ugandese Yoweri Museveni |
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UGANDA: PARLAMENTO APPROVA DDL OMOFOBO
6 maggio 2021: Il parlamento ugandese il 3 maggio 2021 ha approvato il Disegno di Legge sui Reati Sessuali 2019, criminalizzando ulteriormente le relazioni omosessuali, che vengono definite "innaturali", e intensificando la persecuzione contro la comunità LGBT. Secondo Human Rights Watch, il DDL viola il diritto internazionale criminalizzando atti sessuali consensuali tra adulti oltre a essere carente nella sua definizione di consenso. Pur contenendo disposizioni per prevenire e punire la violenza sessuale, il DDL criminalizza le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) oltre ai lavoratori del sesso. "I legislatori ugandesi dovrebbero concentrarsi sulla fine della violenza sessuale endemica piuttosto che vederla come un'opportunità per introdurre disposizioni abusive che criminalizzano la vita sessuale di adulti consenzienti", ha dichiarato Mausi Segun, direttore per l'Africa di Human Rights Watch. "La legislazione sui reati sessuali dovrebbe tutelare i diritti delle vittime e delle potenziali vittime di violenza, non sancire le violazioni dei diritti". Il DDL include alcune disposizioni positive per contrastare la violenza sessuale, inclusa la protezione dei diritti delle vittime di aggressioni durante i procedimenti penali e la criminalizzazione delle molestie sessuali da parte di persone in posizione di autorità, ha detto Human Rights Watch. Viene tuttavia punito qualsiasi “atto sessuale tra persone dello stesso genere”, così come il sesso anale tra persone di qualsiasi genere, con pene che possono arrivare a 10 anni di carcere, in flagrante violazione dei diritti alla privacy e alla non discriminazione. E’ persino previsto che se cittadini ugandesi compiono questi atti sessuali al di fuori del loro Paese, possono essere perseguiti in Uganda. Il DDL prevede inoltre che chiunque commetta certi reati venga iscritto in un registro di molestatori sessuali, aprendo di fatto alla possibilità di avere in Uganda un "registro" di persone LGBT o lavoratrici del sesso, il che non solo sarebbe discriminatorio ma renderebbe possibili gravi abusi. Il Disegno di Legge punisce con un massimo di tre anni di carcere i membri della famiglia che non denunciano i reati previsti dal DDL, richiedendo di fatto agli ugandesi di denunciare i loro parenti LGBT. Vengono inoltre punite le "false accuse sessuali", una disposizione che gli attivisti temono possa essere utilizzata contro le vittime, in un sistema legale che ha spesso ignorato le loro denunce. Sono presenti anche disposizioni che discriminano sulla base della condizione di sieropositività (HIV) e che potrebbero portare alla punizione di chi denuncia un crimine, ammettendo anche la pena di morte in certi casi. Il DDL prevede la condanna a morte per "stupro aggravato", incluso il caso di stupro commesso da una persona sieropositiva. "Questa normativa non fa abbastanza per le vittime, confonde atti sessuali consensuali con la violenza e offre strumenti per perseguitare le persone LGBT e i lavoratori del sesso in Uganda", ha detto Segun. "Il presidente Museveni dovrebbe respingere il Disegno di Legge e incaricare il parlamento di presentare un DDL rivisto che adotti un approccio adeguato al rispetto dei diritti per affrontare la violenza sessuale, in modo che le vittime e i cittadini in generale possano trarne beneficio". (Fonti: HRW, 06/05/2021)
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