EGITTO: UN MONACO COPTO CONDANNATO A MORTE E UNO ALL’ERGASTOLO PER L’OMICIDIO DI UN ABATE
2 luglio 2020: La Corte di Cassazione egiziana il 1° luglio 2020 ha confermato la condanna a morte di un ex monaco in relazione all’omicidio di un abate, avvenuto in un monastero nel deserto a nord del Cairo nel 2018. Nello stesso caso, la Corte ha commutato in ergastolo la condanna a morte di un altro ex monaco. I due erano stati riconosciuti colpevoli di aver ucciso il vescovo Anba Epiphanius, abate nel Monastero di San Macario, la notte del 29 luglio 2018. Entrambi i monaci sono stati sospesi a divinis dal papa copto ortodosso, Tawadros II, dopo l'omicidio. I due erano amici stretti e guidavano una fazione all'interno del monastero che minava l'autorità dell'abate, hanno detto le autorità. Il tribunale penale di Damanhur, a nord del Cairo, l'anno scorso aveva condannato a morte i due imputati che avevano in seguito impugnato la sentenza. La decisione della Corte di Cassazione è definitiva. La morte violenta dell'abate ha scosso la chiesa copta ortodossa egiziana, una delle chiese più antiche del mondo. La chiesa copta recluta il suo patriarca e i suoi vescovi dai monasteri, e alcuni monaci vengono inviati a servire nelle chiese in tutto l’Egitto e all'estero. Dopo la morte di Epiphanius, la chiesa ha assunto misure volte a infondere disciplina nella vita monastica. C’è stata una pausa nell'ammissione di novizi nei monasteri a livello nazionale per un anno. I monasteri ortodossi si trovano in tutto l'Egitto, ma quelli situati in remote aree desertiche, come il monastero di San Macario, godono tradizionalmente di uno status elevato perché hanno riportato in vita le tradizioni ascetiche del primo monachesimo. (Fonti: AP, 01/07/2020)
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