IRAN - Ruhollah Zam, un giornalista, è stato condannato a morte per i suoi scritti sui social media.
30 giugno 2020: Ruhollah Zam, un giornalista, è stato condannato a morte per i suoi scritti sui social media. Zam viveva e lavorava in esilio a Parigi. La dinamica della sua cattura non è chiara. Pare che qualcuno, manovrato dall’intelligence iraniano, lo abbia convinto a fare in viaggio in Iraq, dove, nell’ottobre 2019, è stato rapito e portato nel confinante Iran. Le autorità francesi hanno "fortemente condannato" la mossa. Il portavoce della magistratura Gholamhossein Esmaili ha annunciato la condanna di Zam il 30 giugno. Esmaili ha affermato che la Corte Rivoluzionaria lo ha condannato per 13 capi di imputazione, incluso lo spionaggio a favore di Francia e Israele, reato che per il codice penale iraniano è “corruzione sulla terra" e prevede la condanna a morte. Durante il processo il 46enne Zam ha respinto tutte le accuse. Il sito Web di Zam, AmadNews e un canale che aveva creato sulla popolare app di messaggistica Telegram pubblicavano informazioni imbarazzanti sui dirigenti iraniani, e notizie che, secondo l’accusa, servivano a coordinare le azioni violente dei dimostranti durante il periodo delle proteste del 2017. Le proteste del 2017 hanno rappresentato la più grande sfida per l'Iran dopo i disordini di massa dopo le elezioni del 2009, proteste che hanno posto le basi per rivolte del novembre 2019. Nel 2017 vennero arrestate migliaia di persone, e la polizia fece almeno 25 vittime. Dopo il processo, con una prassi non rara, è stato fatto comparire in tv in una registrazione in cui ammetteva le sue colpe e chiedeva di essere perdonato.
https://en.radiofarda.com/a/dissident-abducted-in-iraq-and-taken-to-iran-sentenced-to-death/30698367.html
https://english.shabtabnews.com/2020/06/30/iranian-journalist-sentenced-to-death-for-role-in-protests/ (Fonti: Radio Farda)
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