LA VETRINA E IL RETROBOTTEGA DEL NEGOZIO DELL’#ANTIMAFIA
17 giugno 2020: Dopo quelle di aprile e maggio, è convocata una terza riunione del Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino-Spes contra Spem sabato, 20 giugno 2020, dalle 9:30 alle 21:30 (con una pausa dalle 13:30 alle 15:00), sempre sulla piattaforma Zoom. La riunione sarà trasmessa anche in diretta su Radio Radicale e sui canali social YouTube e Facebook di Nessuno tocchi Caino. Ricoderemo all'inizio Francesco di Dio, entrato in carcere a 18 anni e lì morto dopo 30 anni di ergastolo ostativo. Il negozio dell’antimafia ha la sua vetrina, ma anche un retrobottega. In vetrina è esposto il capo fine e nobile della lotta alla #mafia, mentre nel retrobottega è stipata la mercanzia grossolana comunemente usata nella lotta alla mafia. Non è proprio vero che il fine giustifica i mezzi. Accade invece che i fini più nobili, idee sacrosante siano pregiudicati e distrutti dai mezzi sbagliati usati per conseguirli. Noi siamo impegnati a scongiurare questa tragica eterogenesi dei fini che si rivelano l’opposto rispetto agli scopi originari. Siamo convinti che sia possibile! Che sia possibile combattere la mafia senza minare i principi dello #StatodiDiritto e i diritti umani fondamentali. Che sia possibile prevenire il crimine senza distruggere il lavoro, la vita delle persone e delle imprese. Che sia possibile evitare l’infiltrazione mafiosa nella vita democratica senza annullare il voto e la partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Che sia possibile mettere gli individui pericolosi in condizione di non nuocere senza degradare in atti lesivi della dignità umana, tortura e trattamenti o punizioni inumane o degradanti. A questo è dedicata la terza riunione del nostro Consiglio Direttivo, su due punti della Mozione generale del Congresso di Opera che non sono stati trattati nelle precedenti due riunioni e che richiamiamo testualmente: 1. Iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di ricorso alle alte giurisdizioni nazionali e sovranazionali, volte a superare l’armamentario emergenzialista speciale di norme e regimi quali il sistema delle informazioni #interdittive e delle misure di #prevenzione antimafia, e delle procedure di scioglimento dei comuni per mafia. 2. Iniziative volte all’abolizione dell’#isolamento, a partire dal regime di #41-bis e dell’isolamento diurno. Partiremo, come sempre, dal vissuto delle persone. Interverranno imprenditori vittime di misure interdittive e di prevenzione antimafia, Sindaci di Comuni sciolti per mafia, ex detenuti entrati al 41 bis da indagati e usciti da innocenti. Prenderanno la parola gli avvocati difensori e giuristi che hanno studiato la materia. A tal proposito, ricordiamo il seminario del novembre 2019 all’Università di Ferrara in tema di “confische e sanzioni patrimoniali nella dimensione interna ed europea”. E siamo lieti della partecipazione importante al nostro Consiglio Direttivo e dell’interesse manifestato dalle cliniche legali del Dipartimento di Giurisprudenza della stessa Università a fornire supporto in relazione a casi concreti. Discuteremo idee e proposte già avanzate in passato, ad esempio, quella di una “Marcia del sale” dei proposti, gli intervenienti, i terzi interessati, i dissequestrati, gli indebitati, i prevenuti, gli interdetti, i disciolti (di tale Marcia avremo un piccolo saggio nella riunione del Consiglio direttivo). Come pure l’idea di fare un documentario sulle vittime delle misure di prevenzione da portare a Strasburgo a supporto dei ricorsi incardinati davanti alla Corte Edu. E poi c’è l’isolamento, sempre più mortifero nel nostro Paese, come ha documentato il Garante Nazionale delle persone private della libertà, coi 21 suicidi al 31 maggio – intanto saliti a 22! - un numero che ha superato quelli, alla stessa data, del 2019 (16) e del 2018 (18). La cella di isolamento è l’essenza del sistema penitenziario, il momento e il luogo in cui un individuo rischia di perdere, con la sua dignità, quel che è universalmente dichiarato diritto sacro: la vita, la libertà e la sicurezza della propria persona. Tant’è che l’isolamento è sempre più all’attenzione delle organizzazioni internazionali: dall’Assemblea generale dell’ONU che ha adottato le sue “Mandela Rules”, al Consiglio d’Europa che ha rivisto le sue “Prison Rules”. Tanto grave è il problema dell’isolamento nel nostro Paese che, un anno fa, per la prima volta, il Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio d’Europa ha condotto una missione ad hoc. Infine, c’è il 41 bis, macabro monumento della lotta alla mafia e quintessenza dell’isolamento. Totem intoccabile e indiscusso fino a oggi, il “carcere duro” ha però visto di recente cadere alcune sue più disumane e insensate prescrizioni, grazie all’opera della Corte Costituzionale che, nell’ultimo anno, prima ha consentito la cottura di cibi in cella e poi la possibilità di condividerli tra detenuti appartenenti allo stesso gruppo di socialità. Segui questo Consiglio direttivo e dacci la forza per proseguire il nostro impegno volto a combattere la mafia senza minare i principi dello Stato di Diritto, iscrivendoti a Nessuno tocchi Caino e, se lo hai già fatto, aiutandoci a trovare almeno un altro iscritto. ISCRIZIONE A NESSUNO TOCCHI CAINO (almeno 100 euro) • Bollettino postale: intestato a Nessuno tocchi Caino, C/C n. 95530002 • Bonifico bancario: intestato a Nessuno tocchi Caino, IBAN IT22L0832703221000000003012 • PayPal: attraverso il sito www.nessunotocchicaino.it • Con carta di credito telefonando al 335 8000577 N. B. 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