TEXAS (USA): PUBBLICA ACCUSA NON CHIEDE LA PENA DI MORTE PER SHANNON MILES
13 settembre 2017: La pubblica accusa non chiede la pena di morte per Shannon Miles, un nero accusato di aver ucciso un poliziotto bianco. L’uomo risulta soffrire di seri problemi mentali, e già questo fatto ne avrebbe comunque reso difficile l’esecuzione, ma sembra che anche il rischio di uno “scandalo sessuale” per il comportamento di diversi poliziotti, compresa la vittima, sia tra le motivazioni della scelta. Shannon Miles, 32 anni, nero, è accusato di aver ucciso, il 28 agosto 2015, apparentemente senza motivo, il vicesceriffo Darren Goforth, 47 anni, bianco, che si era fermato con l’auto di servizio ad un distributore di carburante. Il rappresentante della pubblica accusa della Montgomery County, il procuratore distrettuale Brett Ligon, bianco, repubblicano, contrariamente alla sua fama “da duro”, per questo caso il 13 settembre ha annunciato di aver raggiunto un accordo con l’imputato, che se si dichiara colpevole avrà in cambio una condanna all’ergastolo senza condizionale. La vedova della vittima, la signora Kathleen Goforth, ha detto di essere d’accordo con la decisione per il bene dei due figli minorenni, ai quali “sarà risparmiata l’enorme fatica di un processo e continui appelli che potrebbero durare fino a 25 anni”. Il procuratore ha spiegato la sua scelta dicendo di aver consultato diversi esperti, ed aver appurato che date le condizioni mentali dell’imputato, al quale in passato è stata diagnosticata schizofrenia ed episodi psicotici, “le probabilità di arrivare ad una esecuzione erano vicine allo zero”. Anche lo sceriffo della Harris County, Ed Gonzalez, e Donald Cuevas, presidente della Associazione dei Vicesceriffi della Harris County, hanno espresso consenso all’accordo. Sembra che sullo sfondo di tanto consenso ci sia anche il rischio di uno scandalo sessuale, perché risulta che la vittima, sposato con due figli, si fosse fermato alla stazione di servizio per incontrare una sua amante, che quindi, come testimone dell’omicidio, avrebbe dovuto essere chiamata a testimoniare al processo. La donna sembra inoltre che abbia avuto relazioni sessuali con altri due poliziotti (che per questo sono stati licenziati), ed avesse ricevuto avances sessuali da un terzo poliziotto, anche lui licenziato. Sullo sfondo anche un aspetto “pratico”, ossia il riconoscimento o meno, per la vedova, del trattamento pensionistico che spetta ai poliziotti caduti “nell’adempimento del dovere”. (Fonti: Courthouse News Service, Houston Chronicle, 13/09/2017)
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