MAROCCO: RE MOHAMMED VI LIBERA DONNA CHE ERA STATA CONDANNATA A MORTE
1 agosto 2016: Khadija Amrir, una donna marocchina di 43 anni, è stata rilasciata dal carcere nell’anniversario del Giorno dell’Incoronazione, dopo la commutazione della sua condanna da parte di re Mohammed VI. Era stata condannata a morte per omicidio nel 1995.
Amrir ha beneficiato della grazia reale tre volte: il primo provvedimento ha modificato la sua condanna a morte in una pena detentiva limitata, il secondo ha ridotto ulteriormente la sua detenzione a soli due anni, e il terzo ha portato alla sua liberazione.
In un video pubblicato dal canale di notizie marocchino Medi1, si vede Amrir che viene rilasciata alla presenza di Mohammed Sebbar, Segretario generale del Consiglio nazionale per i diritti umani, e Salma Taoud, Presidente della Commissione regionale per i diritti umani di Tangeri, che personalmente hanno espresso solidarietà ad Amrir.
Lo stesso video mostra Amrir davanti alla prigione di Tangeri sorridente e in lacrime scattare fotografie con i suoi sostenitori.
In un'intervista ad Hespress, Amrir ha detto "Sono andata in prigione da persona e ora ne esco come la stessa persona. Ho tenuto duro, armata di pazienza e fede, fino a questo momento, e nessuno può immaginare cosa significhi per me. Ero sicura che questo giorno sarebbe arrivato ", ha aggiunto. "Ringrazio Re Mohammed VI, che mi ha concesso una nuova vita e ringrazio anche il Consiglio nazionale per i diritti umani per i suoi sforzi."
Amrir non ha mai perso la speranza durante il suo periodo in carcere. E’ riuscita a ottenere un diploma dal Consiglio di Teologia di Tangeri per aver memorizzato tutto il Corano. Ha inoltre conseguito il diploma di sartoria e parrucchiere, credendo che la vita sia piena di possibilità, anche se bloccata dietro le sbarre.
Amrir non vedeva l'ora di riabbracciare i familiari, tra cui il padre di 103 anni.
Inoltre, ha avuto un rapporto di amicizia con i detenuti e le guardie carcerarie, che l’hanno vista come una persona positiva e forte, in grado di realizzare molte cose, sebbene in carcere. (Fonti: moroccoworldnews.com, 05/08/2016)
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