ZIMBABWE: PASSI DEL GOVERNO VERSO L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE
23 febbraio 2016: lo Zimbabwe sta compiendo passi significativi verso l'eliminazione della pena di morte dalle sue leggi, come dimostra l’esclusione di tutte le donne e delle persone di età inferiore a 21 anni dalla condanna a morte, ha dichiarato il Vice Presidente Emmerson Mnangagwa.
Rivolgendosi ai delegati presenti al 9° Incontro Internazionale dei Ministri della Giustizia il 22 febbraio, il Vice Presidente Mnangagwa ha detto di ritenere che lo Zimbabwe presto abolirà la pena capitale.
Ha ricordato di essere sopravvissuto alla pena di morte durante il regime Rhodesiano e di conoscere "le tribolazioni patite dai prigionieri del braccio della morte".
"La storia legislativa dello Zimbabwe relativa alla pena di morte dimostra che il Paese sta compiendo passi significativi verso l'eliminazione della pena capitale", ha detto Mnangagwa.
"L'esclusione di tutte le donne e l'aumento da 18 a 21 anni dell'età minima per l’esecuzione in base all'attuale Costituzione dello Zimbabwe è un passo positivo verso l'abolizione della pena di morte."
Secondo la vecchia Costituzione, solo le donne incinte ed i minori di 18 anni erano esclusi dalla pena di morte.
"Molte critiche sono state mosse contro il Paese nel senso che tali disposizioni costituzionali invece di promuovere la parità di genere nell'ambito del sistema di giustizia penale sono in realtà discriminatorie nei confronti di criminali di sesso maschile", ha detto Mnangagwa.
"Questa disposizione discriminatoria è stata mantenuta dopo la realizzazione da parte della maggioranza che i reati più odiosi e dannosi sono opera di maschi e non di femmine".
Mnangagwa ha aggiunto che i leader del governo hanno notato le preoccupazioni sollevate, che saranno affrontate al momento opportuno.
«Di certo non esiteremo a cancellare la pena di morte dalle nostre leggi", ha detto.
Ha ricordato che il Ministero della Giustizia e degli Affari Giuridici e Parlamentari ha lanciato campagne per informare i cittadini sulla nuova Costituzione, evidenziando l’abolizione della pena di morte.
Ha evidenziato che lo Zimbabwe è molto consapevole e impegnato sugli obblighi relativi agli strumenti internazionali sui diritti umani che ha ratificato e cui ha aderito, aggiungendo che sono state prese misure per garantire che il diritto nazionale sia conforme alle norme internazionali sui diritti umani.
"Il Paese si è sottoposto al processo di revisione paritaria sotto gli auspici del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, nel cui ambito ha accettato la maggior parte delle raccomandazioni per migliorare la situazione dei diritti umani", ha detto Mnangagwa.
"Una delle raccomandazioni accettate era relativa all'abolizione della pena di morte.
"Il Paese ha accettato anche le raccomandazioni a considerare la ratifica del Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici e ad adottare misure per abolire la pena di morte".
Mnangagwa ha detto che l'obiettivo del sistema di giustizia penale è ora sempre più visto da una prospettiva di riabilitazione piuttosto che di carcerazione e retributiva.
"Dopo essere io stesso sopravvissuto alla pena di morte, conosco le tribolazioni patite dai prigionieri del braccio della morte", ha ricordato.
"Nel momento in cui viene pronunciata la condanna all’impiccagione, tutto il mondo crolla su di voi.
"La pena di morte è, nei fatti, una flagrante violazione del diritto alla vita e alla dignità." (Fonti: The Herald, 23/02/2016)
|