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L'ex presidente Mohamed Morsi |
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EGITTO: DUE ANNI DI TERRORE, 1.695 CONDANNE A MORTE DAL 2013
17 settembre 2015: in Egitto ci sono state 7 condanne a morte eseguite e 246 annullate, con altre 433 ancora oggetto di appello, su un totale di 1.695 condanne a morte per reati violenti inviate al Gran Mufti dal colpo di stato militare che depose il primo presidente democraticamente eletto Mohamed Morsi nel luglio 2013.
La maggior parte dei casi sono legati alle proteste contro l’estromissione di Morsi; alcuni sono vecchi casi riemersi dopo il colpo di Stato, mentre il resto sono casi di "terrorismo" che vedono la maggior parte degli imputati membri attivi della Fratellanza Musulmana.
Anadolu Agency ha compilato un elenco di tutte le condanne a morte emesse in Egitto nel periodo compreso fra 3 luglio 2013 e 17 settembre 2015, sulla base di fonti giudiziarie e dei diritti umani.
Le condanne a morte emesse nei confronti di 246 imputati sono state revocate dopo essere state sottoposte al Mufti per l'approvazione. Gli imputati hanno presentato appello e la Corte di Cassazione ha accolto l’appello, ripetuto i processi e revocato le condanne a morte.
Le condanne a morte oggetto di ricorso presso la Corte di Cassazione sono state emesse contro 433 imputati, tra cui il presidente deposto Mohamed Morsi, che è stato riconosciuto colpevole nel caso di evasione dal carcere di Wadi Al-Natroun.
Ulteriori 1.009 casi che erano stati inviati al Mufti non hanno visto condanne a morte emesse nei confronti degli imputati: 516 imputati sono stati condannati a pene diverse dalla pena di morte, mentre 493 sono stati prosciolti dopo che il loro appello è stato accettato e i processi ripetuti.
Almeno 7 prigionieri sono stati giustiziati nel 2015 per reati di natura violenta. Uno di loro è stato messo a morte il 7 marzo con l'accusa di aver buttato di sotto un adolescente da un edificio ad Alessandria. Altri sei sono stati impiccati il 17 maggio per appartenenza al gruppo armato Ansar Bait Al-Maqdis e il presunto coinvolgimento nell’attentato contro un posto di blocco militare al Cairo. (Fonti: MINA, 17/09/2015)
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