OKLAHOMA (USA): PRIMA DELL’ESECUZIONE LOCKETT COLPITO CON UNA PISTOLA ELETTRICA
1 maggio 2014: Clayton Lockett è stato colpito con una pistola elettrica la mattina dell’esecuzione. Lo si è appreso oggi dalla cronologia della giornata del 29 aprile rilasciata dal direttore dell’Amministrazione Penitenziaria, Robert Patton, che è tra l’altro colui che ha diretto l’esecuzione di Lockett. Si è appreso inoltre che l’endovenosa è stata effettuata nella vena femorale all’altezza dell’inguine dopo che lo staff medico ha considerato inadatte le vene sia delle braccia che delle gambe. Alle 5 del mattino Lockett è stato affrontato da una squadra di pronto intervento degli agenti penitenziari perché si rifiutava di sottoporsi ad una radioscopia, come previsto dalla procedura pre-esecuzione. In quell’occasione, alle 05.50, è stato stordito da un colpo di Taser. Tre minuti dopo gli agenti hanno notato dei tagli sugli avambracci che Lockett si era inflitto da solo. Alle 08.15 una visita medica ha stabilito che i tagli non erano gravi e non richiedevano sutura. Alle 17.22 Lockett è stato legato al tavolo dell’esecuzione. Trovare un punto per inserire il catetere dell’endovenosa ha richiesto 51 minuti. Un dottore ha esaminato le sue vene, e dopo aver scartato braccia, gambe, piedi e collo ha optato per l’inguine. La zona inguinale è stata poi coperta con un lenzuolo.
L’esecuzione che era fissata per le 18 è in realtà iniziata alle 18.23 con l’immissione nel catetere del primo farmaco, il Midazolam. Alle 18.44 sono state abbassate le tende per escludere i testimoni/spettatori dal resto della procedura. Dopo l’abbassamento delle tende il medico ha controllato la posizione dell’ago. Il rapporto dell’amministrazione penitenziaria prosegue: “il medico ha controllato l’inserimento dell’endovenosa, ed ha riportato che la vena aveva collassato, e che i farmaci a quel punto o venivano assorbiti dal tessuto muscolare, o gocciolavano fuori, o entrambi. Il capo degli agenti ha contattato il direttore per telefono, e gli ha riportato le informazioni. A quel punto il direttore Patton ha chiesto se era stata somministrata una dose sufficiente di farmaci per provocare la morte. Il dottore ha risposto “no”. Il direttore ha chiesto se c’era un’altra vena disponibile, e se c’erano farmaci sufficienti per completare l’esecuzione. Il medico ha risposto “no” ad entrambe le domande. Il medico ha riportato un “leggero battito cardiaco”, e alle 18.56 Patton ha ordinato la sospensione dell’esecuzione.
La cronologia non riporta cosa è successo da quel momento fino alle 19.06, quando Lockett è stato dichiarato morto.
Patton nella sua relazione ha raccomandato una sospensione delle esecuzioni a tempo indeterminato per dar tempo alla procedura di esecuzione di essere completamente riscritta, e lo staff riaddestrato. In una lettera alla governatrice Fallin, Patton ha detto: “Ci vorranno diversi giorni, o forse settimane per elaborare i nuovi protocolli. Una volta scritti, lo staff avrà bisogno di addestramento intensivo prima che una nuova esecuzione possa essere messa in calendario. Raccomando di chiedere alla Corte d’Appello di emettere un rinvio a tempo indeterminato delle esecuzioni”.
La governatrice Fallin, repubblicana, oggi ha ricordato che un governatore ha l’autorità di disporre sospensioni fino a 60 giorni, tempo oltre il quale deve essere il Procuratore Generale a chiedere alla Corte d’Appello una proroga.
Alex Weintz, portavoce della Fallin, ha detto che “Non procederemo a nessuna esecuzione fino a quando i protocolli dell’amministrazione penitenziaria non saranno aggiornati e rivisti, e lo staff riaddestrato per una adeguata applicazione dei nuovi protocolli”.
Convocato in una udienza pubblica dal Board of Corrections, oggi Patton non ha risposto alla domanda di un giornalista del Guardian se fossero stati fatti tentativi di rianimare Lockett, ed è uscito dalla stanza. Alla governatrice Fallin è stato chiesto se ritenesse che quanto accaduto a Lockett fosse incostituzionale. “La risposta sarà data dai tribunali, e da chi ne ha l’autorità”. Ad una ulteriore domanda ha risposto di non sapere se nei confronti di Lockett siano stati messi in atto tentativi di rianimazione. Alcuni esperti hanno espresso particolare preoccupazione per il fatto che gli ultimi minuti dell’esecuzione siano stati nascosti ai testimoni. “È gravissimo che abbiano avuto il coraggio di chiudere le tende in un momento in cui la trasparenza è essenziale", ha detto un esperto che ha chiesto di non essere nominato. “È proprio quello il momento in cui il ruolo dei testimoni pubblici è cruciale, perché il resto del paese possa essere informato adeguatamente di cosa è successo”. L’esperto ha poi detto di essere certo che la vita di Lockett potesse essere salvata una volta ordinata la sospensione dell’esecuzione con adeguate manovre mediche. (Fonti: The Guardian, 01/05/2014)
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