COREA DEL NORD: 33 PERSONE RISCHIANO ESECUZIONE PER AVER CERCATO DI STABILIRE CHIESE CLANDESTINE
5 marzo 2014: la stampa sudcoreana ha riferito che trentatré nordcoreani erano a rischio di imminente esecuzione per attività religiose contro il regime di Kim Jong-un. Si è capito che sarebbero stati messi a morte in una cella presso il Dipartimento di Sicurezza dello Stato, ha detto il quotidiano sudcoreano Chosunilbo. Avrebbero lavorato con il missionario battista sudcoreano Kim Jung-wook e ricevuto denaro per mettere su 500 chiese clandestine.
Kim Jung-wook, 50 anni, è stato arrestato e incarcerato nell’ottobre 2013 per il suo presunto tentativo di stabilire chiese sotterranee. Il 27 febbraio 2014, in una conferenza stampa organizzata dal regime a Pyongyang, il missionario si è scusato per aver commesso reati "contro lo Stato" e ha chiesto di essere liberato. Ai giornalisti ha detto di essere stato arrestato mentre stava entrando in Nord Corea dalla Cina per raggiungere la capitale Pyongyang con Bibbie, opuscoli e video di propaganda cristiana. Kim Jung-wook ha detto di aver ricevuto assistenza dai servizi segreti della Corea del Sud, seguito le loro istruzioni e trovato cittadini nordcoreani disposti ad agire come loro spie.
Una fonte dell’intelligence sudcoreana in Cina ha contestato il racconto di Kim, dicendo che il missionario non era entrato in Corea del Nord volontariamente, ma era stato rapito da agenti del governo di Pyongyang in Cina. Durante la conferenza stampa di Kim Jung-wook, funzionari nordcoreani hanno anche mostrato un video nel quale alcuni nordcoreani confessavano di essere entrati in contatto con il missionario. (Fonti: chosun.com, 05/03/2014)
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