USA: FBI PUBBLICA RAPPORTO SULLA CRIMINALITA’
29 ottobre 2013: il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha pubblicato il suo tradizionale “Rapporto sulla criminalità” negli Stati Uniti, con i dati aggiornati al 2012.
Nel "Crime in the United States, 2012" sono confermati i dati anticipati il 14 agosto nella versione preliminare: il tasso di omicidi nel 2012 è in leggero aumento rispetto al 2011, ma comunque fermo per entrambi gli anni a 4,7 casi ogni 100.000 abitanti. Si tratta di un leggero ma costante calo rispetto agli anni precedenti: il tasso era 4,8 nel 2010, 5,0 nel 2009, 5,4 nel 2008, 5,7 nel 2007 5,8 nel 2006, fino alla prima rilevazione del 1993 che era del 9,5.
Come numero totale, gli omicidi (esclusi gli omicidi colposi) nel 2012 sono stati 14.827, su una popolazione totale di poco meno di 314 milioni di persone. In questo numero non sono compresi i 720 omicidi che vengono definiti “giustificati”, 410 compiuti dalla polizia, e 310 da privati cittadini per legittima difesa (714 nel 2011).
Nel 2011 gli omicidi erano stati 14.661.
Il rapporto divide gli Usa in 4 zone. Nel Midwest (Illinois, Indiana, Michigan, Ohio ,Wisconsin, Iowa, Kansas, Minnesota, Missouri, Nebraska, North Dakota, South Dakota) il tasso è 4,7 nel 2012, ed era 4,5 nel 2011. Nel Sud (Delaware, District of Columbia, Florida, Georgia, Maryland, North Carolina, South Carolina, Virginia, West Virginia, Alabama, Kentucky, Mississippi, Tennessee, Arkansas, Louisiana, Oklahoma, Texas) e nel West (Arizona, Colorado, Idaho, Montana, Nevada, New Mexico, Utah, Wyoming, Alaska, California, Hawaii, Oregon, Washington) il tasso è rimasto invariato: 5,5 nel Sud e 4,2 nel West.
Il tasso è diminuito nel Nordest (Connecticut, Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island, Vermont, New Jersey, New York, Pennsylvania): era 3,9 nel 2011 ed è sceso a 3,8 nel 2012. Come è noto, il Northeast è la zona degli Usa dove il ricorso alla pena di morte è tradizionalmente molto minore rispetto alle altre aree del paese. Ad esempio, in quella zona l’ultima esecuzione risale al 2005, e dall’anno della reintroduzione negli Usa della pena di morte, solo l’1% delle esecuzioni sono avvenute nel quadrante di Nordest. È una costante che in epoca moderna il Northeast registri la più bassa percentuale di omicidi del paese. Discorso opposto per il Sud, che da solo registra l’82% delle esecuzioni Usa, ma continua ad avere il più alto tasso di criminalità violenta del paese. Considerando i singoli stati, 6 dei 9 stati con il tasso più basso non hanno la pena di morte, il tasso omicidiario medio degli stati senza pena di morte è del 3,7, di quelli con la pena di morte è 4,7.
Per una comparazione, il Rapporto Eures 2013 segnala un tasso omicidiario medio in Europa dell’1,9%. L’Italia ha una media di 600 omicidi l’anno, che divisi per la popolazione che è di poco meno di 60 milioni dà un tasso omicidiario dell’1/100.000, uguale a quello della Spagna. La Germania ha un tasso dello 0,9, Regno Unito e Francia dell’1,4. I tassi più alti in Europa sono quelli della Lituania (8,4), Estonia (6,5) e Lettonia (4,6). (Fonti: DPIC e U.S. Dept. of Justice, 29/10/2013)
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