DELAWARE (USA): COMMUTAZIONE IN ERGASTOLO SENZA CONDIZIONALE
17 gennaio 2012: il governatore del Delaware, Jack Markell, 51 anni, bianco, Democratico, ha concesso clemenza a Robert Gattis, 49 anni, nero, accogliendo la raccomandazione che gli era pervenuta l’altro ieri dal Board of Pardons.
Sembra sia la prima volta, a memoria di molti commentatori, che un governatore del Delaware firmi un provvedimento di clemenza. La stessa cosa era stata detta due giorni fa a proposito del Delaware Board of Pardons che aveva espresso 4-1 la raccomandazione che venisse concessa la commutazione in ergastolo senza condizionale, con l’impegno dell’imputato a rinunciare a qualsiasi ulteriore appello.
Gattis è accusato, e durante l’udienza davanti al Board ha confessato, di aver ucciso, il 9 maggio 1990, la fidanzata Shirley Slay che, secondo l’accusa, stava per lasciarlo. Il Board aveva ricordato che la decisione della giuria popolare durante il processo del luglio 1992 non era stata unanime (10-2), che per reati analoghi altre persone nello stato avevano avuto pene inferiori, che da allora il detenuto si era comportato bene, che i due figli dell’imputato avevano testimoniato davanti al Board che l’uomo è stato, pur dal braccio della morte, per loro “una presenza molto positiva”, e soprattutto che all’epoca del processo non erano note le informazioni su “orrendi abusi psicologici e fisici che l’imputato aveva subito da ragazzo”.
Il Board, senza criticare il processo originario, né sminuire la gravità dell’omicidio, aveva scritto nella sua motivazione che “anche se fosse vera solo la metà degli abusi che oggi sono noti, gli avrebbero consentito di ottenere le attenuanti”.
Dal 1991 quando lo stato ha ripreso le esecuzioni, il Delaware ha giustiziato 15 persone, l’ultima, il 29 luglio 2011, è stata Robert Jackson. Il governatore nel suo comunicato ha voluto chiedere scusa a parenti ed amici della vittima per il dolore che il provvedimento di clemenza può aver provocato, ed ha detto che questa decisione è stata una delle più difficili in tutti i suoi anni di vita politica. (Fonti: Delawareonline, ACLU Blog, New York Times, 17/01/2012)
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