CONSIGLIO D’EUROPA: PER HARKINS ED EDWARDS PIÙ VICINA ESTRADIZIONE NEGLI USA
17 gennaio 2012: la Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR), struttura giudiziaria del Consiglio d’Europa, ha confermato le estradizioni di un cittadino statunitense e di un cittadino britannico verso gli Usa. La decisione è stata presa all’unanimità da una corte composta da 7 giudici, e riguarda i casi del britannico Phillip Harkins e dello statunitense Joshua Edwards.
Harkins, 34 anni, di origine scozzese, è accusato di aver ucciso nel 1999, in Florida, Joshua Hayes, 22 anni, nel corso di una rapina. Arrestato negli Usa e rilasciato su cauzione nel 2002, venne arrestato nel 2003 in Gran Bretagna dopo che, in un incidente automobilistico, aveva causato la morte di una donna.
Harkins respinge l’accusa statunitense sostenendo di aver solo prestato la propria automobile egli effettivi autori dell’omicidio.
Edwards, 25 anni, è accusato in Maryland di aver ucciso un uomo che lo aveva deriso per la sua bassa statura. È stato arrestato nel 2007 in Gran Bretagna.
Entrambi avevano fatto ricorso alla Corte di Strasburgo contro l’estradizione che è già stata concessa dalle autorità britanniche. La sentenza odierna, considerata la sua unanimità, sembra chiudere definitivamente le polemiche sorte nel 2003 dopo che, a seguito degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, il trattato bilaterale di collaborazione giudiziaria tra Regno Unito e Usa fu rivisto in maniera, secondo diversi osservatori, troppo sbilanciata a favore degli Stati Uniti.
La Corte oggi ha stabilito che le assicurazioni giunte per via diplomatica dagli Usa sul fatto che i due imputati non saranno comunque condannati a morte sono valide, e credibili per via “della lunga storia statunitense di rispetto della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto”.
I difensori dei due imputati hanno anche contestato che, se non a morte, i due sarebbero stati condannati all’ergastolo senza condizionale, un tipo di pena che sarebbe espressamente vietata dall’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani che vieta i trattamenti inumani e degradanti. Anche questo punto è stato respinto dalla Corte, che non ha trovato “sproporzionata” l’eventuale condanna all’ergastolo senza condizionale.
Entrambi gli imputati hanno 3 mesi per proporre appello davanti “Grand Chamber” della stessa Corte Europea per i Diritti Umani, una sessione che prevede la partecipazione di 17 giudici internazionali.
Altri due britannici stanno cercando di contrastare l’estradizione verso gli Usa: Richard O'Dwyer, 23 anni, accusato di streaming illegale, per aver messo in rete film, e Christopher Tappin, accusato di aver tentato di vendere agli iraniani batterie che avrebbero potuto essere utilizzati per dei missili. (Fonti: Reuters, guardian.co.uk, 17/01/2012)
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