UGANDA: DESTINO INCERTO PER PRIGIONIERI IN BRACCIO DELLA MORTE
16 settembre 2009: nel carcere ugandese di Luzira sono rinchiuse 17 persone condannate a morte per reati commessi quando avevano meno di 18 anni, rende noto un Rapporto presentato a Kampala dalla Fondazione per l’Iniziativa sui Diritti Umani.
In base alla legge, i minori di 18 anni non possono essere giustiziati, tuttavia alcuni di questi 17 prigionieri sono oggi adulti, trovandosi in prigione da 12 anni. La loro sorte può ora essere decisa solo dal Ministro della Giustizia.
Nel caso di questi prigionieri non è però ancora chiaro se il Ministro ordinerà la loro esecuzione, considerando che alcuni di loro sono oggi adulti, o se li farà rilasciare.
Frank Baine Mayanja, portavoce dell’amministrazione penitenziaria, fa sapere che l’istituzione cui appartiene non ha il potere di decidere la sorte di questi prigionieri. “Alcuni di loro sono diventati adulti. Il Ministro ci ordinerà di impiccarli considerato che oggi sono adulti? Farà scontare loro l’ergastolo? Li libererà?”, si chiede Baine. “Stiamo aspettando, sinceramente da molto tempo”.
In base al Rapporto il Ministro avrebbe dichiarato di essere al lavoro con la magistratura per risolvere la questione in tempi rapidi.
Il Rapporto fa risalire i casi in questione al 1997, rendendo difficile risalire ai giudici che hanno emesso le condanne a morte.
In ogni caso, aggiunge, i giudici potrebbero non ricordare i dettagli di ciascun caso.
Il Rapporto chiede al Ministro di agire in modo tale da risparmiare ai prigionieri l’angoscia dell’attesa.
Livingstone Ssewanya, direttore esecutivo della Fondazione, ha evidenziato che la Legge sui Minori prevede che dei minorenni condannati a morte debbano occuparsi la famiglia ed il tribunale dei minori.
Ssewanya ha anche espresso rammarico circa il ritardo della decisione del Ministro, che ha privato i prigionieri di misure correttive. (Fonti: AllAfrica.com, 17/09/2009)
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