BIELORUSSIA. MORATORIA PIU’ VICINA?
6 giugno 2008: “Solo un decreto presidenziale o un voto parlamentare sono in grado in Bielorussia di abolire la pena di morte o introdurre una moratoria”, ha ribadito Grigory Vasilevich, procuratore generale bielorusso, precisando inoltre che nel paese questo tipo di sanzione è solo una misura “temporanea”.
Le parole del Procuratore generale, che ha escluso sull’argomento un referendum popolare, potrebbero essere un ulteriore segnale nella direzione di una prossima moratoria sulla pena capitale.
In precedenza, il vice-capo dell’amministrazione presidenziale, Natalia Petkevich, aveva invece affermato che soltanto un referendum sarebbe in grado di abolire la pena capitale.
”Una decisione presa per via referendaria può essere cancellata solo da un altro referendum”, aveva detto la Petkevich riferendosi al referendum del 1996 in cui l’80,4% dei votanti ha respinto l’ipotesi abolizionista.
Nel febbraio scorso, le autorità bielorusse hanno fucilato tre uomini riconosciuti colpevoli di omicidi e rapine, sollevando le proteste della comunità internazionale, in particolare del Consiglio d’Europa.
Nel respingere le critiche, il presidente della camera bassa bielorussia, Vadim Popov, aveva tuttavia giudicati maturi i tempi per discutere l’argomento. “Uniamo le forze per cambiare l’opinione pubblica … Vediamo come reagisce la gente su questo tema”, aveva detto Popov in occasione di una conferenza stampa svoltasi ad aprile nella capitale Minsk. Aggiungendo che sarebbe “impossibile abolire la pena di morte in un colpo solo”, Popov aveva fatto intravedere una possibile moratoria nel paese.
La stessa impressione aveva dato il Presidente della Corte Costituzionale, Valentin Sukalo, che all’agenzia ufficiale Belta aveva detto di “non aver mai preteso il mantenimento di questa misura (la pena capitale)”. (Fonti: IPS, 13/06/2008)
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