PAKISTAN. CORTE ISLAMICA ANNULLA ASSOLUZIONE
11 marzo 2005: la più alta corte islamica pakistana, la Corte Federale della Sharia, con sede ad Islamabad, ha respinto l’assoluzione di cinque persone che in origine erano state condannate a morte per lo stupro di una ragazza.
Nell’agosto 2002 un tribunale anti-terrorismo del Punjab aveva condannato all’impiccagione sei uomini per lo stupro, avvenuto due mesi prima, di Mukhtiar Mai, residente nel villaggio di Meerwala. La violenza sarebbe stata ordinata dal consiglio del villaggio come punizione nei confronti di suo fratello, “colpevole” di una relazione sentimentale con una donna di un clan rivale.
Lo scorso 3 marzo, l’Alta Corte di Lahore aveva assolto in appello cinque dei sei imputati, commutando la restante condanna capitale in ergastolo.
Tuttavia per la Corte della Sharia l’esame dell’appello non rientra nella giurisdizione dell’Alta Corte di Lahore.
“Soltanto la Corte della Sharia è la sede adeguata, in base a quanto le Leggi islamiche Hudud prevedono per reati come lo stupro”, ha dichiarato Babar Awan, avvocato a capo della Commissione Federale per i Diritti Umani.
“Questo intervento della Corte della Sharia ha come effetto l’annullamento dell’assoluzione”, ha detto Awan.
Spetta alla Corte Suprema pakistana esaminare i ricorsi contro le sentenze emesse dalla Corte della Sharia. (Fonti: Afp, 11/03/2005)
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