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IRAN. RELATRICE ONU DENUNCIA VIOLENZE SU DONNE
6 febbraio 2005: In una conferenza stampa a chiusura di una visita durata una settimana, la Erturk ha invitato le autorita' di Teheran ad approvare la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, gia' votata dal precedente Parlamento riformista ma poi bloccata dal Consiglio dei Guardiani, organo conservatore non eletto.
Inoltre la rappresentante delle Nazioni Unite ha chiesto che venga messa mano a una serie di riforme giudiziarie che eliminino quelle che ha definito le ''leggi discriminatorie''.
Sono queste leggi, secondo la Erturk, unite a un ''malfunzionamento della giustizia'', che fanno si' che ''donne che cercano di vedere punita la violenza subita, vengano esse stesse condannate dalla legge e dalla societa', al posto dei colpevoli''.
La rappresentante dell'Onu, che durante la sua permanenza in Iran ha incontrato autorità, attiviste per i diritti umani e detenute, ha parlato di ''violenze psicologiche, fisiche e sessuali nelle famiglie'', dove tra l'altro per una donna e' molto difficile iniziare una causa di divorzio, e ancor più ottenere la custodia dei figli, anche quando il marito abbia compiuto abusi su di lei.
Secondo la Erturk, esiste poi una violenza ''della comunita''', per cui, ad esempio, risulta difficile a una donna vittima di uno stupro portare in giudizio il colpevole.
Infine, ci sono i casi che riguardano lo Stato. A questo proposito l'inviata dell'Onu ha denunciato ''arresti arbitrari'' per ''opinioni politiche'', maltrattamenti e mancato accesso alla difesa legale, anche durante gli interrogatori.
La Erturk ha anche sottolineato il fatto che, sebbene le esecuzioni delle sentenze di lapidazione (previste tra l'altro dalla legge islamica per gli adulteri) siano state sospese da due anni per decreto della magistratura, questi verdetti continuino ad essere emessi. A questo proposito, ha auspicato che il Parlamento vari una legge che abolisca questo supplizio, cosi' come le condanne a morte di minorenni. Un progetto di legge riguardante quest'ultimo aspetto e' attualmente all'esame del Parlamento.
La rappresentante dell'Onu ha sottolineato anche ''gli sviluppi positivi nella societa' iraniana'', come il fatto che piu' della meta' degli studenti ammessi alle Universita' ogni anno siano appunto donne. Ma ha altresì espresso l'auspicio che vengano create ''opportunita' di lavoro'' adeguate, che permettano di rafforzare la presenza delle donne anche a livelli di responsabilità. (Fonti: Ansa, 06/02/2005)
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