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IRAN - Sentences and Executions |
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IRAN - 2023: record di esecuzioni e nuove condanne
8 febbraio 2024: 08/02/2024 - IRAN. 2023: record di esecuzioni e nuove condanne 882 esecuzioni e 198 condanne a morte. Human Rights Activists News Agency (HRANA) rileva un preoccupante aumento del numero di condanne a morte nella Repubblica islamica, che ha raggiunto un picco di 12 mesi con 35 persone condannate a morte nel solo gennaio 2024. Dal gennaio '23 al gennaio '24 Hrana ha registrato 882 esecuzioni e 198 nuove condanne a morte. Secondo la documentazione registrata da Hrana, la Repubblica islamica ha assistito a una significativa impennata nell'emissione di condanne a morte nel gennaio 2024, con 35 persone condannate alla pena capitale - il massimo registrato in più di 12 mesi - e un totale di 86 persone giustiziate. Il gennaio 2024 è stato segnato anche dall'efferata esecuzione di Mohammad Ghobadlou. Ghobadlou è stato giustiziato in relazione alle proteste "Donne, vita, libertà". Il suo caso ha attirato l'attenzione internazionale a causa di segnalazioni di malattie mentali e di processi privi di qualsiasi parvenza di giusto processo. In Iran, la pena di morte viene regolarmente comminata a seguito di processi che non rispettano le garanzie di un giusto processo, in un sistema giudiziario che manca di trasparenza e imparzialità e per crimini che non rientrano tra quelli più gravi previsti dal diritto internazionale. Il continuo ricorso alla pena di morte in questo modo costituisce una grave violazione del diritto alla vita ai sensi dell'articolo 6 dell'ICCPR. Inoltre, e in particolare nel caso di Mohammad Ghobadlou, l'imposizione della pena di morte a persone affette da disturbi mentali è severamente vietata dal diritto internazionale, come ribadito dalla Sezione 3(e) della Risoluzione della Commissione ONU per i Diritti Umani (2000/85). Un esame dele esecuzioni e dell'emissione di sentenze capitali nel periodo compreso tra gennaio 2023 e gennaio 2024 dimostra che il numero di esecuzioni supera costantemente il numero di nuove condanne a morte emesse. Questa disparità è evidente, e suggerisce che le autorità intendano “smaltire l’arretrato”. L'Iran continua a essere tra i primi al mondo in termini di pena capitale, nonostante gli appelli internazionali per l'abolizione della pena di morte, in particolare per i crimini che non rientrano tra quelli più gravi secondo il diritto internazionale. È evidente che la Repubblica islamica si rifiuta di rispondere agli appelli della comunità internazionale. I membri della magistratura iraniana, complici della totale mancanza di conformità con gli standard internazionali sui diritti umani, devono continuare a essere ritenuti responsabili attraverso vari meccanismi di responsabilità internazionale, come il sistema di sanzioni “Magnitsky”*, da applicare a giudici, funzionari e membri delle forze dell'ordine per il loro coinvolgimento nel continuo uso della pena capitale come strumento per vittimizzare e mettere a tacere.
*L’avvocato russo Sergei Magnitsky nel 2007-2008 denunciò pubblicamente una frode fiscale su larga scala nel suo Paese che coinvolgeva funzionari di polizia, magistrati, ispettori del fisco, banchieri e organizzazioni criminali di stampo mafioso. In seguito alle sue denunce, fu arrestato e – dopo undici mesi di detenzione senza processo in condizioni durissime – morì in una prigione di Mosca, a 37 anni, nel novembre del 2009. L’imprenditore statunitense William Browder, suo assistito, lanciò quindi una campagna affinché venissero imposte sanzioni mirate nei confronti dei funzionari coinvolti, finalizzate ad impedire loro di entrare nel territorio USA e ad escluderli dal sistema economico-finanziario americano. Nel 2012 il Congresso approvò il Magnitsky Act, che prevedeva sanzioni individuali consistenti, in particolare, nel congelamento dei beni e nel rifiuto del rilascio del visto d’entrata negli Stati Uniti. (da: https://fidu.it/language/it/legislazione-magnitsky-2/)
https://www.en-hrana.org/hra-records-highest-number-of-death-sentences-imposed-by-the-islamic-republic-in-more-than-12-months/ (Fonte: Hrana)
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