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IRAN - Pejman Fatehi, Mohsen Mazloum, Vafa Azarbar, and Mohammad (Hajir) Faramarzi |
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IRAN - Esecuzione di quattro prigionieri politici curdi a Karaj il 29 gennaio
29 gennaio 2024: 29/01/2024 - Esecuzione di quattro prigionieri politici curdi a Karaj il 29 gennaio Pejman Fatehi, Mohsen Mazloum, Vafa Azarbar e Mohammad (Hajir, Hazhir) Faramarzi Secondo un rapporto ricevuto da Hengaw, la mattina presto di lunedì 29 gennaio 2024, è avvenuta l'esecuzione delle condanne a morte per Pejman Fatehi (28 anni, di Kamyaran), Mohsen Mazloum (27 anni, di Mahabad), Vafa Azarbar (26 anni, di Bukan) e Mohammad (Hajir) Faramarzi (28 anni, di Dehgolan) nel carcere Ghezel Hesar a Karaj. Il sito Mizan, piattaforma ufficiale della magistratura iraniana, ha confermato le esecuzioni di questi quattro prigionieri politici. Dopo 18 mesi di detenzione, questi quattro uomini hanno avuto il loro primo e ultimo incontro con le loro famiglie domenica 28 gennaio 2024 nella prigione di Evin. Successivamente sono stati trasferiti dalla prigione di Evin di Teheran alla prigione di Ghezel Hesar di Karaj per l'esecuzione, circondati da rigorose misure di sicurezza. L'Organizzazione Hengaw per i Diritti Umani condanna con veemenza l'esecuzione di questi quattro prigionieri politici curdi, sottolineando che anche secondo gli standard della Repubblica Islamica dell'Iran, nel loro caso non sono stati soddisfatti i requisiti minimi per un giusto processo. Il procedimento del caso è stato avvolto in completa segretezza. Durante tutto il processo, i prigionieri sono stati privati dei loro diritti fondamentali alla rappresentanza legale, alle visite e persino alla comunicazione con le loro famiglie. Le esecuzioni condotte senza il rispetto di questi principi essenziali non solo dimostrano disumanità, ma sono anche in diretta contraddizione con le leggi internazionali e gli accordi sui diritti umani di cui l’Iran è firmatario. Questi quattro prigionieri politici erano stati condannati a morte dalla Sezione 26 del Tribunale rivoluzionario di Teheran, guidato dal giudice Iman Afshari, il 18 settembre 2023. Le accuse includevano "corruzione sulla terra" attraverso la cooperazione e lo spionaggio per conto di Israele. Recentemente, la Sezione 9 della Corte Suprema, presieduta dal giudice Qasim Mazinani, ha confermato le condanne a morte, senza che della cosa sia stata data notizia sui media iraniani. Inoltre, ciascuno di questi individui ha ricevuto 10 anni di reclusione per "aver formato una banda" e 5 anni per essere membro del partito Komala del Kurdistan iraniano. Effettivamente membri del partito Komala del Kurdistan Iraniano, i 4 erano stati arrestati il 23 luglio 2023 nel villaggio di Yengajah, nel distretto di Sumay-ye Beradust di Urmia, dalle agenzie di sicurezza della Repubblica islamica dell'Iran. Nell'agosto 2023, i media governativi hanno pubblicato un rapporto in cui si affermava che i quattro curdi, affiliati al Komala, erano stati arrestati con l'accusa di essere "armati mentre tentavano di far esplodere gli impianti industriali di Isfahan". In risposta a queste affermazioni, il partito Komala aveva rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui respingeva categoricamente come infondate le affermazioni del governo. Il partito ha sottolineato che tali accuse facevano parte di uno scenario inventato volto a reprimere più persone e manifestanti. È fondamentale notare che durante la loro detenzione, questi quattro prigionieri politici hanno subito gravi torture, che li hanno portati a confessare contro sé stessi davanti alla telecamera. Successivamente, queste confessioni forzate sono state pubblicizzate attraverso i canali mediatici della Repubblica islamica dell'Iran.
https://hengaw.net/en/news/2024/01/execution-of-death-sentence-for-four-kurdish-political-prisoners (Fonte: Hengaw)
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