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Il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina |
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BANGLADESH: COMMUTATE SETTE CONDANNE A MORTE PER L’ATTENTATO DEL 2016 AL BAR DI DHAKA
2 novembre 2023: L’Alta Corte del Bangladesh il 30 ottobre 2023 ha commutato in ergastolo le condanne a morte di sette islamisti per il ruolo svolto nell’attacco del 2016 a un bar di Dhaka, che uccise 20 persone, per lo più stranieri. Nel 2019 un tribunale speciale antiterrorismo aveva condannato a morte i sette membri di un gruppo militante fuorilegge, innescando una pesante repressione contro gli estremisti. Il gruppo dietro l'attacco all'Holey Artisan Cafe, il Jumatul Mujahedeen Bangladesh, vorrebbe stabilire la legge della Sharia nella nazione laica a maggioranza musulmana di oltre 160 milioni di abitanti. Un collegio di due giudici dell'Alta Corte il 30 ottobre ha commutato in ergastolo le condanne a morte dei sette uomini dopo aver respinto i loro appelli che contestavano il verdetto, ha detto l'avvocato difensore Aminul Ehsan Zubayer. L’Alta Corte ha ritenuto che gli uomini siano colpevoli di cospirazione, incitamento e favoreggiamento dei militanti che presero parte direttamente all'attacco. L'attacco al bar iniziò dopo che i militanti presero degli ostaggi, poi aprirono il fuoco e fecero esplodere bombe. Venti ostaggi furono uccisi, di cui 17 provenienti da Giappone, Italia e India, dopo una situazione di stallo durata 12 ore. Gli investigatori affermarono che 21 persone, inclusi cinque uomini armati che furono uccisi dalle forze di sicurezza nel bar, fossero coinvolte nell'attacco. Sette uomini furono condannati a morte in primo grado e uno fu assolto. Altri otto sospetti furono uccisi nei raid della sicurezza che seguirono l'attacco. Lo Stato Islamico rivendicò l'attacco, ma il governo del primo ministro Sheikh Hasina affermò che dietro l’azione terroristica ci fosse il Jumatul Mujahedeen Bangladesh. L’attacco arrivò dopo diversi anni di azioni minori condotte dagli estremisti contro decine di individui considerati nemici dell’Islam, tra cui laici, scrittori, minoranze religiose, stranieri e attivisti. (Fonti: AP, 30/10/2023)
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