LA PENA DI MORTE PER REATI DI DROGA NEL 2021
20 marzo 2022: Sono 35 i Paesi che nel 2021 hanno mantenuto la pena di morte per una serie di reati legati alle droghe, secondo il Rapporto “Death Penalty For Drug Offences: Global Overview 2021” dell’ong Harm Reduction International. All’inizio del 2021 - è scritto nel Rapporto - la società civile aveva motivi di ottimismo grazie ad alcuni sviluppi promettenti nel 2020: a Singapore non si sono verificate esecuzioni per la prima volta dal 2013 e in Arabia Saudita il principe Salman ha dichiarato una moratoria sulle esecuzioni legate alle droghe all'inizio del 2020. Nel frattempo, negli Stati Uniti, la vittoria di Biden-Harris alle elezioni del 2020 ha fatto sperare in una nuova legislazione che abolisca la pena di morte federale. A fine 2021 la situazione appare più incerta. Sebbene nel 2021 non siano state segnalate esecuzioni legate alle droghe in Arabia Saudita, Singapore e Indonesia, in Iran è stato invece registrato un improvviso aumento delle esecuzioni. Questa brusca inversione di tendenza rispetto al periodo 2018-2020, insieme a notizie inaspettate di condanne a morte nei Paesi che generalmente ne emettono poche, ha portato a un aumento sia delle condanne capitali per droga che delle esecuzioni nel 2021. A dicembre 2021, Harm Reduction International (HRI) ha registrato almeno 131 esecuzioni per reati di droga a livello globale, con un aumento del 336% rispetto alle 30 esecuzioni del 2020. È d’obbligo sottolineare che questo numero probabilmente rappresenta solo una parte di tutte le esecuzioni legate alle droghe praticate nel mondo. Nel 2021 sono state emesse almeno 237 condanne a morte per reati di droga in almeno 16 Paesi, con un incremento delle condanne capitali dell’11% rispetto all’anno precedente. Sono almeno 3000 nel mondo i prigionieri dei bracci della morte per reati legati alle droghe. La Ricerca dell'HRI ha confermato che esecuzioni legate alle droghe hanno avuto luogo in Cina e Iran e indica come probabile che questo tipo di esecuzioni abbiano avuto luogo in Corea del Nord e Vietnam. Cina e Iran sono molto opachi quando si tratta di fornire dati sul loro uso della pena di morte. In Cina, le informazioni sull'uso della pena di morte sono classificate come segreto di stato; pertanto, il Rapporto non è in grado di fornire una cifra verificata per le esecuzioni. In Iran, dove hanno avuto luogo almeno 131 esecuzioni per droga, la società civile deve affrontare ostacoli significativi nel denunciare e verificare le esecuzioni. I Paesi in cui è probabile che siano avvenute esecuzioni per reati di droga sono la Corea del Nord, una dittatura chiusa su cui è praticamente impossibile ottenere informazioni, e il Vietnam, che classifica l'uso della pena capitale come segreto di stato. In questo scenario emerge che il gruppo di Paesi che ricorrono attivamente alla pena capitale come strumento centrale nel controllo della droga si sta restringendo, ma è anche sempre più caratterizzato da opacità e segretezza, se non addirittura censura. La trasparenza e il monitoraggio saranno quindi sfide chiave per gli attori istituzionali e della società civile che lavorano per l'abolizione della pena di morte. (Fonti: Harm Reduction International)
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