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L’esecuzione è avvenuta tra rigide misure di sicurezza |
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YEMEN: QUATTRO GIUSTIZIATI DAGLI HOUTHI PER L’OMICIDIO DI UN RAGAZZO
8 settembre 2021: Un tribunale di Sana’a controllato dalla milizia Houthi il 6 settembre 2021 ha giustiziato mediante fucilazione quattro uomini per l'omicidio di Abdullah Al-Aghbari, un ragazzo di 19 anni la cui morte nell'agosto dello scorso anno portò a una grande protesta popolare. L'avvocato di Al-Aghbari, Wadah Qutaish, ha confermato in un post su Facebook che i quattro sono stati giustiziati tra rigide misure di sicurezza e in presenza di loro parenti. Ha fatto notare che “alcuni commercianti, filantropi e i genitori dei condannati” avevano inutilmente tentato di ottenere il perdono per i responsabili. La sentenza è stata eseguita nella struttura fortificata nota come "Prigione Centrale", a nord di Sana'a. Testimoni oculari hanno affermato che le forze di sicurezza hanno sparato per disperdere una folla di manifestanti che si erano radunati nelle vicinanze del centro di detenzione chiedendo l'amnistia per i responsabili, oltre a vietare telecamere e registratori. Abdullah Al-Aghbari lavorava in un negozio di telefoni cellulari gestito nel quartiere Al-Qiyadah di Sana'a da Abdullah Al-Sibae, uno dei giustiziati. Due settimane dopo l'omicidio, i video delle telecamere di sorveglianza posizionate nella stanza in cui fu torturato e ucciso il giovane, sono circolati nei social media, provocando grande indignazione da parte degli utenti. I quattro giustiziati, che indossavano divise carcerarie blu, sono stati identificati come Abdullah al-Sibae, Walid al-Amri, Muhammad al-Hamidi e Dalil al-Jerba. Si tratta della seconda esecuzione pubblica praticata dagli Houthi da metà giugno, quando furono giustiziati tre detenuti, tra cui un uomo che avrebbe ucciso le sue tre figlie rinchiudendole in una cisterna d'acqua, e altri due uomini che avrebbero violentato e ucciso un bambino prima di sbarazzarsi del suo corpo. La sentenza d'appello nel caso di Al-Aghbari nel dicembre dello scorso anno aveva confermato la pena di morte nei confronti di soli quattro condannati invece di cinque, riducendo le pene per il quinto e il sesto imputato. Il giovane Abdullah Al-Aghbari fu ucciso il 26 agosto 2020 da una "banda" di diverse persone che lo torturarono per 6 ore, un crimine che ha provocato proteste nel Paese. Il giovane sarebbe stato torturato e ucciso con l'accusa di aver rubato telefoni cellulari dal negozio in cui lavorava, mentre secondo altri la ragione del crimine sarebbe legata a presunti ricatti che Al-Aghbari faceva alle ragazze che frequentavano il negozio per riparare i loro telefoni. Il rapporto del medico legale ha elencato un numero impressionante di segni di brutali torture a cui è stato sottoposto Al-Aghbari, tra cui 573 frustate, 187 schiaffi e 88 pugni. Gli imputati usarono brutalmente oggetti che provocarono la morte della vittima. (Fonti: middleeast.in-24, 06/09/2021)
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