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Cadetti di polizia egiziani |
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EGITTO: GIUSTIZIATI 23 PRIGIONIERI
7 ottobre 2020: Le autorità egiziane hanno giustiziato 23 detenuti, 15 dei quali oppositori politici, nel fine settimana (3-4 ottobre), secondo quanto riportato dal Middle East Monitor il 5 ottobre 2020. Degli oppositori politici che sono stati giustiziati, 13 erano nel blocco H1 della Prigione dello Scorpione, dove alla fine di settembre quattro detenuti e tre agenti di polizia sarebbero morti in un tentativo di evasione. Il Ministero dell'Interno ha affermato che i quattro prigionieri stessero tentando di fuggire, tuttavia attivisti per i diritti umani sollevano dubbi su questa versione, dato che la prigione situata a Tora è una delle più sorvegliate del Paese. Il fatto che 13 prigionieri siano stati testimoni dell'accaduto ha sollevato preoccupazione sul perché siano stati giustiziati così rapidamente, in particolare perché secondo la legge egiziana detenuti nel braccio della morte condannati nello stesso caso vengono messi a morte insieme. Dei 13 prigionieri del blocco H1 facevano parte 10 imputati su 13 in uno stesso caso e tre su 20 in un altro caso, mentre i restanti detenuti coinvolti nei due casi non sono stati giustiziati. Gli eventi accaduti durante la cosiddetta "evasione dalla prigione" non sono ancora chiari, dato che gli attivisti per i diritti umani non hanno accesso ai detenuti rimasti nell’H1, che hanno contatti molto limitati con il mondo esterno essendo vietati anche i telefoni cellulari. Sebbene i 13 uomini avessero esaurito tutte le forme di ricorso contro le loro condanne a morte, le impiccagioni potrebbero essere state accelerate per eliminare testimoni dell'accaduto e inviare un messaggio ai restanti detenuti affinché non parlino. Dei 15 oppositori politici giustiziati durante il fine settimana, almeno due erano membri dei Fratelli Musulmani: Yasser Al-Abasiri, 49 anni, e Yasser Shukr, 45 anni. Erano stati arrestati nel 2013 durante le proteste contro il colpo di stato militare che depose il primo presidente democraticamente eletto del Paese, Mohammad Morsi, e processati nel “caso della Biblioteca di Alessandria". Nell'agosto 2013, scoppiarono proteste contro le forze di sicurezza egiziane davanti alla Biblioteca di Alessandria, dopo la sanguinosa repressione dei sit-in dei sostenitori dell’ex presidente Morsi nelle piazze Rabaa al-Adawiya e al-Nahda del Cairo. Gli scontri con le forze di sicurezza provocarono la morte di 15 persone, inclusi due agenti. (Fonti: MEMO, 05/10/2020)
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