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Il segretario generale Onu Antonio Guterres |
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ONU: GUTERRES CHIEDE AGLI HOUTHI DI REVOCARE LE CONDANNE A MORTE DEI GIORNALISTI
17 giugno 2020: Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres il 16 giugno 2020 ha espresso preoccupazione per le condanne a morte emesse contro dei giornalisti da un tribunale degli Houthi a Sanaa, nello Yemen. "Sono inorridito dal fatto che questi individui siano stati torturati e privati dei loro diritti umani fondamentali", ha affermato Guterres, sottolineando che le Nazioni Unite non accettano la pena di morte in nessun caso. Ha continuato esortando gli Houthi a revocare le condanne a morte contro i giornalisti e a rilasciarli insieme ad altri lavoratori dei media detenuti. “L'uccisione del giornalista Nabil Hassan Al-Quaiti nel sobborgo di Aden il 2 giugno 2020 è un altro tragico esempio degli alti rischi che i giornalisti affrontano nello Yemen per svolgere il proprio lavoro. Dallo scoppio del conflitto nel 2015, quando più di trenta giornalisti sono stati uccisi nello Yemen, gli operatori dei media continuano a subire maltrattamenti, minacce e campagne di diffamazione in palese disprezzo delle leggi sui diritti umani", ha continuato. "Io e il sistema delle Nazioni Unite nel suo insieme, incluso il mio inviato speciale in Yemen, continueremo a chiedere a tutte le parti di garantire la libertà di espressione e il diritto all'informazione, proteggere il ruolo primario dei media indipendenti e chiedere il rilascio dei detenuti, in linea con i loro obblighi ai sensi della legge sui diritti umani", ha aggiunto Guterres. Guterres ha sottolineato che tutte le parti in conflitto devono adottare misure per proteggere giornalisti e operatori dei media e rispettare il diritto di accesso alle informazioni. Ha sottolineato l'importanza di rafforzare la sicurezza dei giornalisti e combattere l'impunità per coloro che li attaccano. Ad aprile, un tribunale gestito dagli Houthi ha condannato a morte quattro giornalisti per "tradimento" e spionaggio. I quattro sono stati identificati come Abdel-Khaleq Amran, Akram Al-Walidi, Hareth Hamid e Tawfiq Al-Mansouri. (Fonti: middleeastmonitor.com, 17/06/2020)
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